Los Angeles – Sono passati sei anni dalla campagna lanciata da Peta, che vide protagonista la showgirl sarda Elisabetta Canalis, insieme ad altre modelle e attrici, impegnate nella lotta contro l’uso delle pellicce; le fotografie, che le ritraevano senza veli, suscitarono parecchio scalpore e riuscirono ad attirare l’attenzione dei media e delle riviste di moda.
Oggi l’ex velina rinnova il suo appoggio a Peta, rivolgendosi al nuovo direttore di Vogue Italia, Emanuele Farneti, subentrato da poco alla direzione di uno dei magazine di moda più autorevoli, dopo l’addio di Franca Sozzani.
“Essendo un’avida lettrice di Vogue – scrive la Canalis alla redazione – e avendo avuto il piacere di stabilire un rapporto di lavoro con voi, le sto scrivendo per chiedere a ‘Vogue Italia’ di seguire l’esempio di ‘Vogue Uk’ e di altre testate di moda, adottando una politica contro l’uso della pelliccia. Hugo Boss e Giorgio Armani sono solo due delle molte case di moda di lusso che hanno bandito l’uso delle pellicce”. E continua: “Ogni giacca in pelliccia o taglio di pelliccia sono stati presi da un essere vivente terrorizzato che è stato catturato in natura o che ha vissuto una vita di miserie rinchiuso in una spoglia gabbia di metallo prima di essere affogato, folgorato, avvelenato o spellato vivo. Io, così come tanti dei vostri lettori, desidero vedere ‘Vogue’ muovere un passo verso un futuro compassionevole per la moda, impegnandosi a non promuovere la pelliccia sulle sue pagine”.
Peta fa sapere in una nota che l’86% degli stilisti che hanno sfilato alla Fashion Week di Londra ha rimosso completamente dalle passerelle i capi di pelliccia, e che alcune delle principali testate di moda, come Elle e Vogue GB, hanno aderito alla politica di rimozione di questi indumenti dai servizi fotografici.