Genova – Marika Cassimatis non potrà usare il simbolo del Movimento 5 Stelle per candidarsi sindaco alle elezioni amministrative. Ad emettere la “sentenza” – definitiva ed irrevocabile – è lo stesso fondatore del Movimento, Beppe Grillo che ha “sbugiardato”, con un post sul suo blog, la votazione on line che aveva scelto Cassimatis quale candidato sindaco per il capoluogo ligure.
Un nuovo terremoto politico nel Movimento 5 Stelle e questa volta proprio “in casa”. A poche ore dalla vittoria di Marika Cassimatis alle “votazioni on line, ma soprattutto dopo la sconfitta del candidato favorito Luca Pirondini, vicino ad Alice Salvatore, una “fatwa” del fondatore del Movimento inibisce legalmente il vincitore dall’uso del simbolo politico nella campagna elettorale e nella scheda con cui si vota.
In pratica, con un artificio legale perfettamente lecito quanto discutibile, impedisce a Marika Cassimatis di presentarsi candidata per il M5S.
La notizia gela la base del movimento politico che, ancora una volta e a breve distanza dalla diaspora fratricida della rinuncia di Paolo Putti e della maggior parte dei consiglieri comunali a seguire i dictat di Sant’Ilario, resta sbigottita di fronte a scelte che paiono incomprensibili.
A cercare di fare chiarezza lo stesso Grillo:
“Dopo l’esito delle votazioni di martedì – scrive Beppe Grillo sul suo Blog – mi è stato segnalato, con tanto di documentazione, che molti, non tutti, dei 28 componenti di questa lista, incluso la candidata sindaco, hanno tenuto comportamenti contrari ai principi del MoVimento 5 Stelle prima, durante e dopo le selezioni online del 14 marzo 2017. In particolare hanno ripetutamente e continuativamente danneggiato l’immagine del MoVimento 5 Stelle, dileggiando, attaccando e denigrando i portavoce e altri iscritti, condividendo pubblicamente i contenuti e la linea dei fuoriusciti dal MoVimento 5 Stelle; appoggiandone le scelte anche dopo che si sono tenuti la poltrona senza dimettersi e hanno formato nuovi soggetti politici vicini ai partiti”.
Mentre la “base” cerca di raccapezzarsi in questo caos, lo stesso Grillo detta le regole per affrontare la situazione e il futuro. Si dovrà ripetere la votazione ma solo per decidere se candidare Luca Pirondini – che aveva perso di misura rispetto a Cassimatis, o se, invece, non sia ancor meglio evitare del tutto di presentare una lista a Genova.
E poco importa se i maliziosi iniziano a pensare che la “lezione” di Roma abbia insegnato più di quanto sembri al Movimento che, ora, potrebbe aver scelto di “prendere tempo” per non trovarsi a gestire situazioni al limite della tragedia, con casse comunali prossime al tracollo e dovendo prendere decisioni impopolari finendo così per avvantaggiare involontariamente gli avversari.
I commentatori polici più accorti avvertono: situazione fluida che potrebbe rivelare clamorosi colpi di scena. Chi vivrà vedrà.