Genova – Il concerto per l’inaugurazione del nuovo Ponte per Genova sempre più “in forse”. Dopo la protesta dei familiari delle Vittime del Ponte Morandi, che hanno scritto pubblicamente per far sapere la loro contrarietà alla spettacolarizzazione di un momento positivo per la città ma anche di dolore per quanto avvenuto, anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti “fa marcia indietro” e precisa che “se le sensibilità di qualcuno sarà turbata, non costringeremo certo la città ad ascoltare un concerto”.
Nei giorni scorsi i familiari delle vittime del crollo del Ponte Morandi si sono espresse pubblicamente contro la “festa” in fase di organizzazione per celebrare l’apertura del ponte. Una precisazione che ha rimosso ogni ambiguità, vera o presunta, sulla posizione dei familiari delle vittime sulle celebrazioni che devono restare un momento di riflessione su quanto avvenuto e non certo l’occasione per passerelle e “concerti” presentati da personaggi delle Tv.
Una precisazione che ha spiazzato il sindaco Bucci e lo stesso Toti che lavoravano ad un evento pubblico.
Ora, però, con la presa di posizione delle persone che più hanno sofferto per le 43 vittime del crollo del 14 agosto 2018, e la proposta di realizzare una vera e propria “colonna infame” contro chi ha provocato la tragedia, l’eventualità di un concertone sembra destinata a tramontare definitvamente.
“Personalmente – ha dichiarato Toti – non trovo nulla di male a celebrare la capacità di risorgere di questa città con un concerto in cui ricordare anche chi non c’è più. Ma se la sensibilità di qualcuno sarà turbata, non costringeremo certo la città ad ascoltare un concerto. Non abbiamo alcun interesse a fare qualcosa che non piaccia ai cittadini e a chi ha sofferto per il ponte”.