Savona – Operata al cuore per chiudere un “soffio” ma senza anestesia farmacologia ma sotto ipnosi. Lo straordinario intervento è avvenuto con successo all’ospedale San Paolo.
Nella sala di Emodinamica dell’ospedale è stato effettuato un intervento di chiusura del forame ovale con il supporto dell’ipnosi a scopo analgesico e sedativo (per la prima volta al mondo di cui se ne ha evidenza in letteratura scientifica).
Il forame ovale pervio (PFO) è un difetto congenito cardiaco caratterizzato dalla presenza di un piccolo foro tra due camere cardiache, l’atrio destro e l’atrio sinistro, che al momento della nascita si chiude spontaneamente. Tuttavia secondo i dati in letteratura la mancata chiusura del forame è presente in circa il 20-35% della popolazione adulta sana.
Nella maggior parte dei casi è una variante anatomica benigna che non necessita di alcuna terapia, ma se associata ad alcune caratteristiche anatomiche e cliniche è correlata ad un aumentato rischio di embolizzazione sistemica e pertanto di ictus ischemico cerebrale. Recenti studi hanno dimostrato che la chiusura percutanea del PFO in pazienti con ictus riduce il rischio di recidive rispetto alla sola terapia medica. La procedura di chiusura del piccolo difetto viene eseguita mediante cateterismo cardiaco partendo da una grossa vena (in genere la vena femorale) portando a livello del cuore una piccola protesi a forma di ombrello in grado di chiudere ermeticamente il difetto.
Per garantirne il corretto posizionamento, la procedura viene effettuata sotto controllo angiografico e in corso di ecocardiografia transesofagea.
Proprio la necessità di mantenere per l’intera durata della procedura la sonda transesofagea (di fatto una sonda di discrete dimensioni posizionata in esofago spesso mal tollerata dal paziente sveglio) fa si che l’intervento debba essere eseguito in sedazione profonda farmacologica e talora in anestesia generale con necessità di intubazione oro-tracheale.
L’analgosedazione ipnotica è ancor oggi poco conosciuta e poco d applicata in ambito medico ed in particolare durante le procedure di interventistica cardiologica, ma rappresenta un valido coadiuvante non farmacologico in grado di ridurre l’utilizzo dei farmaci convenzionali (in alcuni casi controindicati per allergie) e in grado di rendere la procedura molto più tollerata dal paziente.
Nel reparto di Cardiologica dell’Ospedale San Paolo diretto da Pietro Bellone, è stata introdotta l’ipnosi nella pratica clinica in collaborazione con la prestigiosa scuola italiana di ipnosi CIICS (Centro Italiano di Ipnosi Clinico Sperimentale) Istituto Franco Granone di Torino.
Grazie al supporto dell’Associazione Amici della Cardiologia del San Paolo infatti, da alcuni anni, personale medico ed infermieristico del reparto si sta progressivamente formando al Corso di Ipnosi Clinica e Comunicazione Ipnotica del CIICS
L’intervento eseguito da Stefano Cordone e da Luca Bacino ha consentito ad una giovane donna recentemente ricoverata nel reparto di Neurologia per ischemia cerebrale, di essere sottoposta all’intervento di chiusura del forame ovale con il solo ausilio del supporto ipnotico senza l’utilizzo della convenzionale terapia analgo-sedativa sistemica farmacologica.
In sala di emodinamica, l’equipe di cardiologi emodinamisti composta dal dott. Stefano Cordone il dott. Marco Botta e il dott. Matteo Ghione, oltre alle routinarie procedure di diagnostica ed interventistica coronarica e periferica, esegue da anni procedure di cardiologia strutturale come la chiusura percutanea del forame ovale dei difetti del setto inter atriale e il posizionamento di protesi per chiusura dell’auricola sinistra, interventi che necessitano di analgo-sedazione e che potranno pertanto giovarsi di questo innovativo supporto.