Genova – Sarà discusso quest’oggi durante il Consiglio dei Ministri il nuovo decreto Draghi che, di fatto, sancisce l’avvio della ripresa dell’Italia fissato per il prossimo 26 aprile.

Stando alla bozza del nuovo decreto, torneranno le aree gialle, precedentemente sospeso, e si potrà tornare a spostarsi tra regioni.

Saranno liberi gli spostamenti verso regioni dello stesso colore della regione di partenza mentre chi vorrà spostarsi in una regione di colore diverso dovrà dotarsi della “certificazione verde”.

Il pass, un vero e proprio certificato con validità di sei mesi, potrà essere cartaceo o digitale, e attesterà l’avvenuta vaccinazione o la guarigione dal covid.

Sarà possibile spostarsi anche con un certificato che attesti l’avvenuto test molecolare o antigenico che durerà, invece, 48 ore.

Chi falsificherà il pass, secondo quanto finora scritto nella bozza, rischi anche la reclusione.

Si ritornerà alla didattica in presenza per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.

Unica eccezione al totale rientro in aula sarà quella imposta nelle regioni di fascia rossa dove gli studenti delle superiori continueranno a mantenere il 50% di didattica a distanza.

A proposito, nella bozza di decreto viene spiegato che “le istituzioni scolastiche di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, affinché, nella zona rossa, sia garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50%, e fino a un massimo del 75% della popolazione studentesca e, nelle zone gialla e arancione, ad almeno il 60% e fino al 100% della popolazione studentesca. La restante parte della popolazione studentesca delle predette istituzioni scolastiche si avvale della didattica a distanza”.

Riapertura anche per bar e ristoranti che dal prossimo 26 aprile potranno tornare a effettuare il servizio anche a cena, ma solo all’aperto.

Una scelta che sta facendo discutere e non poco e che sta portando il malcontento dei ristoratori che non hanno a disposizione dehor o aree esterne e che, sempre secondo la bozza di decreto, potranno riaccogliere i clienti al chiuso solamente dal primo giugno e solo fino alle 18.

Intanto, da più parti si chiede lo slittamento del coprifuoco almeno alle 23, richiesta ribadita anche ieri sera dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

“Posticipare il coprifuoco fino almeno alle 23.00 – ha spiegato il governatore nel corso del consueto punto stampa sull’emergenza Covid – altrimenti sarà inutile aprire i ristoranti la sera”.

Toti ha poi proseguito: “Consentire di pranzare e cenare anche al chiuso con le regole già previste per le zone gialle e aumentare la didattica in presenza anche per le scuole secondarie, ma compatibilmente al sistema dei trasporti pubblici cisto che non ci sono autobus da comprare sul mercato, anche se il Governo stanziasse i fondi”.