Genova – Il 5 maggio 1860 i Mille garibaldini che partirono per la celebre impresa non si imbarcarono solo da Quarto come vuole la storia raccontata a scuola. La certezza che i Mille partirono da Quarto al Mare, infatti, non c’è.
Innanzi tutto lo suggerisce il senso logico di pensare che tutti i “padani”, ben 437 lombardi, che componevano i Mille non sapevano nuotare e trasbordarli dalla costa ai vapori con barche imbarcandoli da una spiaggia… perchè magari pronti a morire per l’unità d’Italia ma non affogati scivolando sul lepego di uno scoglio, anche no.
Ma poi lo dicono i testi storici. E non pochi.
Francesco Bertolini
“Allo spuntare dell’alba del 6 maggio, la legione garibaldina, composta di 1085 volontari, s’imbarcò su due piroscafi mercantili, parte alla Foce, e parte alla spiaggia di Quarto. “.
Da “Storia del Risorgimento Italiano” ed. 1889
Gustavo Sacerdote
“I fortunati fra i veterani, quelli ch’erano destinati a partire, cominciarono, sul cadere di quella notte, ad uscire da Genova per la Porta Pila, (…) come se andassero a diporto. Quasi nessuno armato. Andavano alla Foce od a Quarto, secondo gli ordini ricevuti; e per tutto quel percorso di circa tre miglia passarono senza canti e senza evviva, tra una folla di cittadini, che li salutavano a capo scoperto, in amoroso silenzio, commossi, compresi – i salutanti come i partenti – della grandiosa solennità del momento.Alla Foce ed a Quarto erano le barche che li dovevano trasportare ai due vapori. “.
Da “Vita di Garibaldi” ed. 1889
Federico Donaver
“Assestate le cose a bordo, accese le macchine, verso le 2 antimeridiane del 6 i vapori si staccarono, il Lombardo a rimorchio del Piemonte, (…)
Fuori del porto s’imbatterono in una barca sulla quale era Garibaldi che impaziente era venuto loro incontro (…), poi dalla Foce in su trovarono molte barcaccie nelle quali erano volontari, il carbone, le provviste, delle armi e delle munizioni, imbarcando ogni cosa.”
Da “La Spedizione dei Mille” ed. 1910
Giuseppe Cesare Abba, uno dei Mille, raccontando la vicenda di Fanny, madre di Riccardo Luzzato, un altro dei Mille, che cercava di convincere il figlio a non partire
“Corse di quà, di là, da Genova alla Foce, dalla Foce a Quarto, chiedendo, pregando, e tanto fece che lo trovò”.
Da “Da Quarto al Volturno”
Nino Bixio, braccio destro di Garibaldi e responsabile logistico della spedizione. Lui guidava gli uomini che dovevano “rubare” le navi Piemonte e Lombardo.
“Alla Foce delle anime, uomini 150 – Bogliasco 20 – Villa 120 “.
“IMBARCO. Alle dieci i battelli imbarcano dalla Foce e dalla Villa. I battelli sortiti si recano sulla linea della Lanterna & Monte Portofino ponente estremo.”“VILLA. 2 Battelli da carico. 1 Battello pel Generale, 100 uomini.
FOCE. N.° 6 Battelli da carico per imbarco di 800 uomini.”
Da “Diario di Nino Bixio”
Raffaele Rubattino, in una sua lettera.
“Alla domenica mattina mi svegliano e mi dicono che nella notte erano stati presi in porto due nostri vapori, il Lombardo e il Piemonte; che erano partiti con circa 1000 persone, che si erano imbarcate fuori del porto alla Foce!!”
E anche Giuseppe Garibaldi, nelle sue memorie.
“Il piccolo esercito numerava milleottantacinque uomini, tra i quali i Lombardi erano in maggioranza. Il Garibaldi era a Quarto, nella Villa Spinola, sulla costa, circa cinque miglia distante da Genova; i suoi soldati erano accantonati non lungi di colà, a Foce”
Poi ci sono due documenti non scritti, tangibili.
Il primo è un acquarello dipinto da Giuseppe Nodari, uno dei Mille. Vengono rappresentati i Mille in attesa dell’imbarco. E’ indubbiamente una spiaggia, lunga e profonda. Si vede la Lanterna. Le mura della città sono vicine, e una porta luminosa inserita nelle mura: Porta Pila.
Il secondo è tangibile, visibile da più di un secolo. Una targa in marmo posta per i 50 anni dalla Spedizione dei Mille. Sulla facciata della Casa dei Pescatori. Posta quando, sicuramente, qualche testimone oculare di quella notte e, forse accompagnatore di quegli uomini, era ancora in vita.
Probabilmente c’è un motivo politico e storico nell’aver voluto indicare Quarto dei Mille come luogo di partenza della spedizione, ed è giusto sia stato così.
Ma la verità storica è un’altra.
Giancarlo Moreschi