Genova – Coro di proteste, specie sui social, per l’abbattimento di Emmo, il cinghiale zoppo che da due anni viveva nel greto del torrente Bisagno nonostante la malformazione ad una zampa provocata da un incidente da cucciolo.
A dare la “notizia” gli ambientalisti genovesi con un post su Facebook che annuncia che l’animale abbattuto all’altezza di corso Galliera era seguito da numerosi volontari da due anni e che le ripetute richieste di intervento per curarlo quando era piccolo non sarebbero mai state ascoltate mentre alla prima segnalazione di “difficoltà” da parte dell’animale si è provveduto a scendere nel greto del torrente per poi abbattere Emmo perchè apparentemente senza alcuna speranza di guarigione.

“Era davvero così grave? – si domandano i volontari ambintalisti – Eppure conviveva da tempo con la sua disabilità, era seguito da oltre due anni, non ha mai rappresentato un pericolo per nessuno.
E se davvero avesse avuto un infezione in corso (cosa che non gli ha mai impedito di correre incontro al minimo richiamo), si sarebbe potuto e dovuto curare, cosa che era stata chiesta da tempo, con tanti volontari disposti a farsene carico.
Purtroppo nessuno si muove quando questi animali hanno bisogno di aiuto, ma sono incredibilmente solerti quando si tratta di decretarne la morte.
Per chi lo amava era “Emmo”… per chi lo ha condannato, solo un numero in più tra le tante migliaia di suoi simili che vengono uccisi ogni anno 💔”.