GiustiziaGenova – La Corte dei Conti della Liguria, nel primo grado di giudizio, ha ritenuto responsabile di danno erariale l’intero consiglio di amministrazione dell’ospedale Galliera,
tra cui il cardinale Angelo Bagnasco, nelle vesti di presidente, oltre ai tre direttori in merito all’acquisto di un Bar nelle vicinanze dell’ospedale Galliera e che dovrebbe far parte del progetto per la costruzione del nuovo ospedale Galliera.
La Diocesi di Genova ha diffuso una nota per chiarire la situazione.

“La Corte dei Conti, in estrema sintesi – si legge nella nota – contesta i seguenti elementi:
Il bar Bruna in Via Aurelio Saffi (l’immobile in questione) nel 2010 è stato valutato correttamente a valori di mercato, nel 2011 è stato sottoscritto un contratto preliminare d’acquisto con la certezza che di lì a pochi mesi sarebbero iniziati i lavori e quindi l’abbattimento della struttura acquisita. È anche da ricordare l’urgenza di presentare alla Conferenza dei Servizi la completa proprietà dell’area di costruzione per le debite autorizzazioni. Le note vicende, tra cui la modifica del progetto originario, il cambio della normativa sugli appalti, diversi esposti e relativi ricorsi amministrativi contro l’Ospedale e poi contro il Comune, hanno ritardato l’avvio del nuovo ospedale.
L’acquisto dell’immobile è avvenuto nel 2017 in un periodo in cui il mercato immobiliare aveva subito un importante calo di valore. Il Consiglio del Galliera, nonostante la chiara riduzione di valore degli immobili a Genova, ha ritenuto di procedere all’acquisto essendo impegnato contrattualmente con il venditore alla cifra pattuita nel 2011. Di diverso avviso è la Corte dei Conti che ritiene si sarebbe dovuto rinegoziare il valore di acquisto per le diverse condizioni di mercato sopravvenute. Ne deriva la prima condanna riferita ad un danno di 65.500 Euro”.

“Il secondo tema di contestazione – prosegue la nota – riguarda la disponibilità dell’immobile dopo l’acquisto da parte dell’Ente Ospedaliero. Il consiglio del Galliera ha ritenuto di stipulare un contratto di comodato d’uso con un’entrata economica inferiore ai valori correnti d’affitto, al fine di essere nelle condizioni di disporre della struttura in breve tempo in caso di avvio del cantiere. Infatti, la stipula di un contratto d’affitto ad uso commerciale con i gestori del bar Bruna avrebbe avuto una durata di sei anni ed avrebbe richiesto un contenzioso per la sua risoluzione in caso di avvio dei lavori. Di diverso avviso è la Corte dei Conti che non giustifica la mancata stipula di un contratto di affitto a prezzi di mercato non ritenendo imminente la costruzione dell’Ospedale. Da qui una stima di danno di circa 34.300 Euro”.

“La sentenza – si legge ancora nella nota diffusa dalla Diocesi – ci fa riflettere e ci amareggia perché il consiglio di amministrazione ed il suo presidente hanno operato nell’intento del bene comune, ossia di realizzare il nuovo Ospedale dei genovesi mettendosi nelle condizioni di procedere per la costruzione della struttura senza indugio, con un notevole impegno per superare le difficoltà via via incontrate (nuovi indirizzi regionali, cambi normativi, ricorsi amministrativi etc.). Le recenti vicende pandemiche dimostrano quanto sia necessario disporre di strutture ospedaliere nuove ed efficienti, per la cui realizzazione non mancherà l’impegno e la determinazione del consiglio d’amministrazione del Galliera.
Si precisa che tale sentenza di primo grado, e verso la quale sarà dato corso all’appello nelle sezioni di giudizio centrali, sancisce un comportamento del consiglio di amministrazione ritenuto sbagliato e in danno all’Ospedale, e non riguarda il processo di costruzione dell’Ospedale che pertanto non viene sospeso.
Ad oggi c’è una gara in corso per la selezione di un Appaltatore a cui affidare la costruzione del Nuovo Ospedale dei Genovesi”.