Genova – Gli uomini della Guardia Costiera hanno fermato con provvedimento amministrativo la nave da carico YUMISE, di circa 5500 tonnellate di stazza, battente bandiera Tuvalu, in servizio dal 1994. Il fermo è avvenuto, a seguito di segnalazione pervenuta alla Capitaneria di Genova da parte degli ispettori dell’International Transport Workers Federation (ITF) (Associazione internazionale dei trasporti che collabora con i principali sindacati del settore ed attiva in tutti i principali porti mondiali con circa 120 ispettori per assicurare ai marittimi buone condizioni salariali, di vita a bordo e sicurezza sul lavoro), che all’arrivo nave erano saliti a bordo per effettuare, così come previsto dal proprio mandato, un sopralluogo per verificare le condizioni di vita e lavoro a bordo.
“ A seguito di tale segnalazione, che riguardava principalmente le scarse condizioni di vita a bordo, un team di 3 ispettori del locale Nucleo PSC (Port State Control) è salito a bordo dell’unità – ci spiegano dalla Sezione Sicurezza della Navigazione – per effettuare una serie di controlli tecnico- operativi e verifiche sulle condizioni di vita e lavoro a bordo, così come stabilito dalle procedure del c.d. “Memorandum di Parigi sul Port State Control”, del quale l’Italia è paese firmatario, assieme alle altre nazioni europee, sin dal 1982.
La nave, gestita da una società con sede in Indonesia, nel corso delle precedenti ispezioni Port State Control non aveva palesato particolari problematiche, tanto che non risultava tra quelle da sottoporre prioritariamente ad ispezione secondo il sistema di monitoraggio e controllo europeo.
Tuttavia al termine della verifica, alla quale ha partecipato anche personale dell’ITF, sono state accertate 25 deficienze, di cui alcune particolarmente gravi, riferite principalmente alle condizioni igienico-sanitarie di bordo, agli scarsi standard di abitabilità della nave, alle condizioni di lavoro a bordo, nonché a malfunzionamenti di apparati fondamentali per la sicurezza di bordo e per la prevenzione dall’inquinamento marino.
Tutto ciò ha portato inevitabilmente al fermo amministrativo della nave. Prima di ripartire, oltre a dover eseguire le riparazioni del caso e rettificare tutte le criticità rilevate, la nave dovrà altresì essere sottoposta ad un’attenta verifica da parte delle autorità della propria bandiera e del registro di classificazione.
“Grazie alla ormai consolidata sinergia tra gli ispettori ITF attivi presso il porto di Genova ed il locale Nucleo PSC della Capitaneria – sottolinea l’Ammiraglio Ispettore Piero Pellizzari,
Comandante del porto di Genova e Direttore Marittimo della Liguria – abbiamo sottoposto a fermo una nave obbligandola a rettificare tutte le irregolarità prima della partenza, e a garantire nel contempo al suo equipaggio, composto da professionisti che svolgono il difficile e complicato lavoro del marittimo, migliori condizioni di vita e di sicurezza sul lavoro, conformemente a quanto prevedono le regole dettate dalle Convenzioni internazionali in ordine al benessere del personale