Nada Cella omicidio ChiavariChiavari (Genova) – Ancora un colpo di scena nelle indagini per l’omicidio di Nada Cella, la giovane segretaria uccisa nell’ufficio del commercialista Marco Soracco nel maggio del 1996.
Dalle intercettazioni della madre del professionista, Marisa Bacchioni, spunta infatti una telefonata, risalente al 2021, nella quale una donna chiama e discute con l’anziana, che non sa di essere intercettata, di una persona, una donna, che avrebbe visto il giorno del delitto, una donna uscire dal palazzo dove avvenne il delitto “con le mani sporche di sangue”.
Un particolare che ha fatto scattare una verifica e la persona che fece la telefonata venne ascoltata e confermò quanto affermato parlando di una donna che si trovava davanti al palazzo di via Marsala la mattina del delitto. La testimone raccontò di aver visto uscire dall’edificio una donna con le mani insanguinate.
Mentre resta da capire se la testimone oculare sia stata identificata e se possa testimoniare in processo, proseguono le indagini sul cold case di Chiavari che attende da 27 anni di essere risolto.
Chi uccise quel giorno Nada Cella e perché le indagini fatte all’epoca presentano lacune “misteriose”? Perchè la donna oggi indagata per il delitto entrò nelle indagini per uscirne poco dopo.
A infittire il mistero anche il ritrovamento dei diari dell’attuale indagata, risalenti proprio al periodo del delitto ed apparentemente contenenti informazioni utili ma anche particolari che gli inquirenti considerano “fuorvianti”.
Da chiarire c’è anche l’improvvisa immotivata disponibilità economica della presunta assassina che si trasferì in Piemonte affittando casa ed acquistando il mobilio e il necessario dimostrando possibilità economiche che non sembrano giustificate. Il sospetto è che qualcuno l’abbia aiutata con elargizioni di denaro.