Lupi De CresiGenova – Guardie regionali autorizzate dal Ministero a sparare contro i lupi ma solo – per ora almeno – con proiettili di gomma. La notizia circola sotto forma di “tam tam” già da alcuni giorni ed in particolare nella zona di Bavari dove gli interventi sarebbero già quasi quotidiani e seguono l’installazione di reti elettrificate e dissuasori di ogni tipo per tenere lontani alcuni lupi che hanno “la colpa” di avere la località sul sentiero “di passo” tra un territorio e l’altro.
La notizia non doveva essere diffusa e i residenti della zona sono stati più volte invitati a non parlare dei provvedimenti speciali che sono stati adottati.
La giustificazione addotta, almeno questo è quello che “il tam tam” riporta è che si teme il diffondersi di una psicosi che potrebbe alimentare reazioni molto meno “gentili” nei confronti dei lupi che – è bene ricordarlo – hanno già pagato con la vita il timore crescente che circonda la loro naturale ricomparsa sui monti della Liguria, unico vero baluardo al proliferare di cinghiali e caprioli.
Gli avvistamenti di lupi sono ormai quasi quotidiani e oltre a video e foto si moltiplicano le storie, più o meno fantasiose, di cani e gatti divorati e di esemplari che si avvicinano alle persone senza dimostrare quel timore che per secoli hanno mantenuto.
Racconti privi di conferme, spesso riportati da Media poco inclini all’approfondimento come la storia – sbugiardata da tempo – sul presunto rapimento, 50 anni fa, di una bambina di 12 anni a Varazze.
Ora si scopre – salvo smentite – che ci sono agenti delle squadre della vigilanza regionale che da qualche tempo sarebbero autorizzate (hanno già sparato?) all’uso di colpi di fucile caricati con proiettili di gomma che non uccidono ma provocano lesioni più o meno serie a seconda di dove colpiscono.
Una “precauzione” per cercare di dissuadere gli esemplari che dimostrano più “confidenza” con l’uomo ad avvicinarsi “troppo” alle case, laddove quel “troppo” non è determinato da studi di ricercatori ma, piuttosto dalle sensibilità dei residenti e di chi ha paura dei lupi.
Una miscela che preoccupa, e molto, le associazioni ambientaliste che chiedono conferma o smentita ufficiale del provvedimento e le basi scientifiche (studi e ricerche) condotte sul territorio che confermino la necessità di interventi così forti.

(Foto di Ugo De Cresi)