Genova – Nel cantiere per il Waterfronti di levante spunta il relitto di una nave sepolta sotto ghiaia e sassi. Nuova “sorpresa”, dopo gli idrocarburi che affioravano nella zona dove sono stati scavati i canali, nei lavori per la realizzazione del progetto. Le ruspe hanno riportato alla luce le lamiere contorte di una piccola nave di cui si erano perse le tracce anche se, nella memoria dei genovesi, c’è un episodio che potrebbe spiegare il ritrovamento.
Lo riporta la pagina Facebook “Foto antiche di Genova”.
C’è infatti chi riporta una storia narrata dagli anziani secondo cui, nel 1948, alcune navi e mezzi da sbarco della Royal Navy, erano alla fonda davanti alla Foce.
Il forte vento di Libeccio faceva gonfiare il mare e il personale della Capitaneria di Porto, avvisò il comandante delle flottiglia di togliere gli ormeggi e andare al largo.
Il comandante non accettò il consiglio e non fece nulla ma in breve la forza del mare divenne così forte che i mezzi più piccoli vennero scaraventati dal mare ingrossato sulla spiaggia della Foce.
Sempre sulla pagina Facebook specializzata nel recupero dei “ricordi” e delle vestigia genovesi si legge nn’altra versione dei fatti spiega che, in previsione dell’occupazione di Genova da parte degli alleati alla fine di aprile del 1945, venne pianificato di stabilire una “linea “ per trasportare i rifornimenti via mare dai porti di Napoli (Napoli e Bagnoli) e la base avanzata di Livorno (APBS).
Al momento dell’occupazione il porto di Genova risultò essere inutilizzabile per le distruzioni, le mine e gli affondamenti di navi operati dai tedeschi per impedire l’accesso e l’accosto alle banchine.
I pianificatori alleati eliminarono il problema decidendo di trasportare e scaricare i rifornimenti direttamente sulla spiaggia della Foce utilizzando i mezzi da sbarco della 22ª flottiglia.
Gli LCT della flottiglia avrebbero operato viaggiando in convoglio dai porti citati oppure facendo la spola tra le navi da trasporto in rada e la costa.
Questo era un reparto navale di formazione, cioè provvisorio, che comprendeva unità inglesi americane e italiane.
Tra il 21 e il 22 maggio 1945 una violenta mareggiata interessò il litorale genovese mandando in costa i mezzi da sbarco che erano stati lasciati spiaggiati con equipaggi ridotti.
Passato il maltempo, vennero recuperati i corpi senza vita di due membri degli equipaggi inglesi (sono ancora seppelliti a Staglieno).
Il comandante inglese del porto visitò i relitti spiaggiati dichiarandone la ‘perdita totale’ in una relazione all’Ammiragliato britannico.
Successivamente venne deciso di recuperare l’armamento e i materiali più utili e demolire il resto sul posto.
Data la posizione relativa dei relitti, vennero operate demolizioni parziali e almeno due scafi, uno forse americano e uno inglese, rimasero visibili fino alla realizzazione di piazzale Kennedy.
Resta ora da capire se il ritrovamento comporterà un ritardo nei lavori e come verrà risolto il “problema” della conservazione di oggetti che hanno più di 70 anni e risultano “protetti” da leggi specifiche che ne regolamentano la conservazione.
Aggiornamento: secondo le prime informazioni, sembrerebbe trattarsi di un mezzo da sbarco USA