Genova – Ancora un nido di Vespa killer velutina trovato tra le case, nel levante genovese. Questa volta la segnalazione allarmata arriva da via Romana della Castagna, a cavallo tra i quartieri di Quarto e Quinto e, ancora una volta, nonostante le segnalazioni alle autorità competenti, nessuno è intervenuto per “neutralizzare” il nido ed impedire alle Regine che vi sono nate a fine stagione, di diffondersi nella zona, pronte a fondare decine e decine di nuovi nidi non appena la bella stagione riscalderà le temperature.
La grossa damigiana color del cartone è appesa ad un albero ad una altezza di una decina di metri, e i residenti, passando per la crosa in mezzo al verde, sono sempre più preoccupati e si domandano come mai, da settimane, nessuno intervenga.
Purtroppo la questione è complessa come quelle che si sono presentate in altre zone della città come in piazza Fontane Marose, in pieno centro, in via Lodi a San Gottardo, in via Stefano Castagnola a Sturla e in via Mogadiscio a Sant’Eusebio.
Dopo la segnalazione all’indirizzo del Parco, infatti, il caso è stato “affidato” all’unico volontario che copre il territorio della provincia di Genova e che dopo il lavoro di funzionario regionale e il volontariato per la Protezione Civile di Bogliasco, offre il suo tempo libero alla collettività nelle vesti di “neutralizzatore di nidi di vespa velutina” – decine e decine segnalati quest’anno in tutto il territorio provinciale.
Alla segnalazione in questione è stato risposto che occorre contattare il proprietario del terreno per ottenere l’autorizzazione all’ingresso per poter procedere.
Condizione che fa indispettire chi, come i volontari dell’associazione Amici delle Api, crede che il carattere emergenziale della situazione, il rischio per le persone e per l’ambiente e la “forza” della direttiva europea dovrebbero non solo far scattare il libero accesso alla proprietà privata per distruggere i nidi ma anche autorizzare l’intervento dei vigili del fuoco che sono attrezzati e formati ma, incredibilmente, non sembrano autorizzati a questo tipo di emergenza.
“Nel frattempo le Vespe velutine stanno colonizzando l’intera Liguria – denunciano i volontari degli Amici delle Api – e tra una norma ed un cavillo, da zero dello scorso anno, nel 2024 sono stati trovati ben dieci nidi di vespa velutina in città, molti tra le case ed in quartieri anche molto abitati, e solo pochissimi sono stati neutralizzati”.
Secondo gli addetti alla distruzione dei nidi, infatti, l’albero si trova in un giardino privato e non sarebbe “valicabile”, neppure in presenza di una emergenza sanitaria ed ambientale e nonostante l’Unione Europea abbia inserito le disposizioni che regolano gli interventi nel Regolamento UE n° 1143/2014 emanato dal Parlamento Europeo nel Consiglio del 22 ottobre 2014 recante “disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive”.
Per questo motivo il nido, segnalato all’autorità competente, ovvero il Parco naturale delle Alpi Liguri è ancora al suo posto e le Regine eventualmente presenti potranno svernare tranquillamente “al caldo”.
“Una tragedia – spiegano gli apicoltori – perchè parliamo di decine e decine di Regine per ogni nido e la ricerca ci dice che per ogni nido trovato, ce ne sono almeno 6 nascosti. Facile prevedere cosa succederà a Primavera quando le Regine fecondate emergeranno dal letargo e fonderanno altri nidi per ricominciare il ciclo annuale in un’esplosione demografica già vista in passato in zone come l’imperiese dove è iniziata l’invasione della velutina ormai diversi anni fa, proveniente dalla Francia.
Il primo anno di segnalazioni i nidi erano meno di 10 e già il secondo anno erano centinaia, con una progressione che ha causato la distruzione di interi allevamenti di api e la necessità di intervenire per la distruzione di decine e decine di nidi.
“Ci attendiamo una emergenza nelle zona della Valbisagno – spiegano ali Amici delle Api – ma anche nel levante genovese.
Tra San Gottardo, Sant’Eusebio e Molassana – Struppa sono stati trovati ben 4 nidi ma altrettanti sono stati trovati tra Sturla, Borgoratti, Quarto e Quinto e questo lascia pensare che queste saranno le zone più colpite la prossima estate se non si interverrà massicciamente”.
Circostanza che farebbe scoppiare un’emergenza nidi come quella che sta affrontando la Val Bisagno dove si sono concentrate le segnalazioni di nidi per l’anno passato. Ben quattro tra Struppa, Sant’Eusebio e San Gottardo.
Sfortunatamente si sono però verificate dei problemi nella lotta alla vespa asiatica che fa strage di api, che minaccia la biodiversità uccidendo gli insetti impollinatori (non solo le api) fondamentali per l’agricoltura e l’ambiente ma che sono anche in grado di uccidere un uomo come già accaduto in diversi episodi in Francia dove la vespa è ormai insediata da anni.
Nel frattempo l’appello lanciato da chi si occupa del problema resta quello di “guardare in alto” alle cime degli alberi, anche quelli tra le case, per cercare la presenza di altri nidi
Senza adeguate contromisure, prima tra tutte il trappolaggio nella zona – con il ritorno della bella stagione la zona di Borgoratti e zone vicine rischia di riempirsi di nidi di velutina con rischi per la popolazione e danni ingenti per chi alleva api e per la biodiversità.
La vespa velutina, infatti, è molto più aggressiva degli insetti locali e se avverte che il proprio nido è in pericolo, anche solo perché ci si avvicina troppo o perchè lo si scontra tra gli arbusti nel bosco o peggio lo si calpesta se è nel sottosuolo, scatena una reazione fortissima con aggressione di decine e decine di esemplari e la puntura può causare la morte.
I nidi devono essere neutralizzati da personale esperto e autorizzato, formato nei corsi abilitanti della Regione Liguria. Un intervento non corretto può infatti creare più danni che soluzioni.
Il nido dovrebbe prima essere “neutralizzato” con l’uso di insetticidi adeguati, poiché è l’unica metodologia che garantisce la eliminazione di eventuali Regine dormienti che potrebbero aver trovato rifugio nel nido. Inoltre va rimosso solo dopo essere stato “trattato” con insetticidi per non disperdere le Regine eventualmente presenti (No a rimedi fai da te o di persone impreparate)
Cosa fare se si avvista un nido di vespa velutina o un esemplare di vespa?
Il referente per l’emergenza vespa velutina in Liguria è il Parco Naturale della Alpi Liguri che ha uno specifico servizio delegato dalla Regione Liguria.
Gli Amici delle Api, però, suggeriscono di contattare anche l’associazione tramite la pagina Facebook oppure con l’indirizzo email amicidelleapigenova@gmail.com perché il servizio attivo ora non fornisce informazioni pubbliche sulla collocazione dei nidi segnalati e, soprattutto, non fornisce informazioni sul loro abbattimento.
“Chiediamo – spiegano all’associazione – che Regione Liguria imponga a chi fornisce il servizio di pubblicare in modo semplice e chiaro le segnalazioni dei Cittadini, in ordine temporale di ricezione e che ogni segnalazione sia corredata di immagini per evitare doppie comunicazioni ma anche che riporti la data della distruzione e se il nido è stato rimosso o meno. Sino ad allora crediamo sia opportuno che chi segnala comunichi anche a noi quello che vede. Provvederemo ad inoltrare una nostra segnalazione e sorveglieremo tutto l’iter”
Esiste anche la pagina Vespa Velutina a Genova e Provincia che fa analogo servizio e consente la pubblicazione delle immagini che possono essere viste dagli esperti per il corretto riconoscimento.
E’ anche possibile inviare segnalazioni alla Redazione di LiguriaOggi.it via email redazione@liguriaoggi.it o via Whatsapp con foto e posizione al numero 351 5030459
A Genova sono stati trovati anche questi nidi:
1) Nido di Sestri Ponente sotto un poggiolo (distrutto)
2) Nido di via Struppa nel vivaio Aster (distrutto)
3) Nido di via Struppa 2 – davanti civico 64 (nessuna informazione)
4) Nido di via Stefano Castagnola a Sturla (distrutto in modo non corretto)
5) Nido di via Mogadiscio – Sant’Eusebio (rimosso a fine gennaio 2025)
6) Nido di via Lodi a Staglieno (rimosso da privato a fine gennaio 2025)
7) Nido di viale Teano a Quarto (scomparso)
8) Nido di via Romana della Castagna a Quarto (ancora presente)
9) Nido di Piazza Fontane Marose in Centro (rimosso)
10) Nido di Borgoratti (ancora presente)
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