HomeGenovaCronacaGenova, No allo Skymetro, il vice sindaco Terrile ricostruisce la vicenda

Genova, No allo Skymetro, il vice sindaco Terrile ricostruisce la vicenda

skymetro progetto 2025Genova – Non si sono ancora placate le polemiche e le discussioni roventi dopo il No pronunciato dalla sindaca Silvia Salis alla prosecuzione del progetto che rischiava di non poter essere avviato entro i tempi necessari con pesanti conseguenze per la città.
Dall’opposizione e da parte dei Cittadini favorevoli al progetto è partito un vero e proprio “bombardamento”, specie sui social, di proteste, accuse e recriminazioni.
Il vice sindaco Alessandro Terrile ha provato ad avviare un’operazione “verità”, sempre sui social per rispondere quantomeno alle Fake news diffuse insieme alle contestazioni.
“In questi giorni si parla molto di Skymetro – scrive Terrile – Non potrebbe essere altrimenti. La vicenda incrocia questioni centrali come la mobilità per la Valbisagno, la tutela del paesaggio, la sostenibilità ambientale e l’utilizzo di ingenti risorse pubbliche.
Credo sia utile con questo (lungo) post riepilogare i fatti in ordine cronologico, in modo che ciascuno possa farsi la propria opinione”.
Alessandro Terrile Partito democratico Genova
La ricostruzione della vicenda e del progetto di Terrile parte dall’inizio:
Il finanziamento
Il 22 febbraio 2022 il Ministero delle Infrastrutture finanzia con 398 milioni di Euro il prolungamento della metropolitana da Brignole a Molasssana, noto come Skymetro.
Il progetto prevede la prosecuzione della metro da Brignole verso la Valbisagno, su un binario unico sopraelevato con 7 stazioni, capaci di ospitare treni doppi con portata di 442 passeggeri su ogni treno.
Il tempo di realizzazione previsto è di 5 anni. Inaugurazione nel 2027.
Il primo progetto
Venti mesi dopo lo stanziamento dei fondi, il 19 ottobre 2023 il Comune di Genova presenta il primo progetto di Skymetro.
Il binario da singolo diventa doppio e le stazioni si riducono a 6. Si parte da Brignole e si arriva a Molassana.
L’intero tracciato avrà un tetto interamente coperto di pannelli solari per produrre il 50% dell’energia necessaria al funzionamento.
L’obiettivo è iniziare i lavori a maggio 2024 e realizzare l’opera in 3 anni dall’avvio dei cantieri, con messa in esercizio a metà del 2027.
Per attraversare il Bisagno, appena superata la Stazione Brignole, il progetto prevede un ponte a doppia esse che conduce in sponda destra per proseguire lungo via Moresco.
Da subito questa soluzione progettuale appare problematica per la non conformità alle norme tecniche che regolano la realizzazione delle linee ferroviarie.
Le prime modifiche e l’aumento dei costi
Il 7 novembre 2023, diciannove giorni dopo la presentazione del progetto, l’allora Sindaco Bucci dichiara: “Ho chiesto ai progettisti dello Skymetro di modificare il disegno attuale ed eliminare la doppia esse nei pressi del ponte di Sant’Agata, in questo modo il tragitto passerà anche più lontano dalle case”.
Mentre si rimette mano al progetto, il 23 novembre 2023 viene depositato il piano economico del progetto in Conferenza dei servizi.
Il costo dello Skymetro sale da 398 a 492 milioni, con un incremento del 24%.
La prima bocciatura del consiglio superiore dei lavori pubblici e i rilievi della Soprintendenza
A fine novembre 2023, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici rileva che il progetto presentato non è completo, evidenzia inoltre diverse carenze e criticità progettuali e invita il Comune a risolverle.
Tra gli aspetti più critici emergono quelli di natura idraulica, in relazione sia al ritardo dei lavori dello scolmatore del Bisagno sia al ponte obliquo nei pressi di Sant’Agata che non rispetterebbe l’altezza minima dal greto del torrente.
La Soprintendenza è ancora più dura e descrive lo Skymetro come una nuova Sopraelevata: “quello scelto rappresenta un modello di progettazione sbilanciato nel promuovere solo una mobilità più veloce ma a scapito del paesaggio che sarà attraversato da una cesura analogamente a quanto è avvenuto 50 anni fa sul mare con la sopraelevata Aldo Moro, negando di fatto la possibilità di attuare una rigenerazione urbana degli argini, impedendo anche alle generazioni future di poter usufruire meglio di questi spazi urbani che invece saranno occupati da più di 200 piloni”.
Alla luce dei rilievi dei due Enti, il progetto deve essere nuovamente modificato.
La richiesta di proroga
Il 12 febbraio 2024, a due anni dallo stanziamento dei fondi, il Comune di Genova annuncia che il progetto sarà cambiato: “Vogliamo ridefinire il tratto prospiciente Brignole. Anche su quello riusciremo a trovare una soluzione che possa superare la presenza del ponte sul Bisagno.”
Al vaglio ci sono varie ipotesi tra cui l’eliminazione del collegamento tra Brignole e la Valbisagno, con la realizzazione di una nuova autonoma stazione in Via Canevari.
Il giorno successivo, il 13 febbraio 2024 il Comune di Genova chiede al Ministero che i termini di aggiudicazione dei lavori siano prorogati di un anno al 30 giugno 2025.
A maggio arriva l’assenso del Ministero.
Successivamente il termine sarà ulteriormente prorogato al 31 dicembre 2025.
Il nuovo progetto
A giugno 2024, quando sono passati ormsi 28 mesi dallo stanziamento dei fondi, il Comune presenta un nuovo progetto.
Skymetro diventa una linea autonoma senza collegamento con la linea esistente della metropolitana. La stazione di partenza in Via Canevari si chiamerà Brignole-S.Agata, collegata da una passerella pedonale alla stazione Brignole.
La seconda bocciatura del consiglio superiore dei lavori pubblici 
Il 10 luglio 2024 il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici boccia per la seconda volta il progetto Skymetro.
Oltre alle criticità idrauliche, geologiche e quelle relative al collegamento Brignole/S.Agata, il Consiglio Superiore solleva dubbi generali sul progetto, che “crea un nuovo paesaggio urbano, altera i coni visuali esistenti, oltre a generarne di nuovi, tali da modificare definitivamente l’assetto di questa parte della città. […] Ne risulta un progetto, pur funzionante nella sua logica settoriale, non inserito in una ottica di pianificazione urbanistica generale”.
Anche lo studio trasportistico viene criticato in quanto basato su indicatori di domanda/offerta delle linee di autobus con indagini svolte tra il 2016 e il 2017.
La bocciatura del Consiglio Superiore è rotonda e richiede modifiche sostanziali.
Sono passati due anni e 4 mesi dallo stanziamento dei fondi e il progetto è di nuovo da rifare.
Il progetto P4
Il 30 gennaio 2025, quando sono ormai passati quasi 3 anni dallo stanziamento dei fondi, il Comune presenta al Ministero il quarto progetto, denominato P4.
Le modifiche sono rilevantissime e sorprendenti.
In estrema sintesi:
a) Il costo del progetto sale del 47% da 398 milioni a 585 milioni.
b) L’opera non è più finanziata tutta, ma viene divisa in due lotti: il primo lotto da S. Agata (Brignole) a Ponte Carrega, il secondo lotto da Ponte Carrega a Molassana. Il finanziamento copre solo il primo lotto.
c) I tempi si allungano notevolmente. Dal 2027 si passa al 2030 per la conclusione del primo lotto ed eventualmente al 2033 per il secondo lotto, ammesso che si trovino i quasi 200 milioni di risorse aggiuntive.
d) È confermata l’interruzione della linea rispetto alla metropolitana esistente, con necessità di cambiare stazione tra Brignole e S. Agata.
e) Viene ridotta a 48 m la lunghezza dei binari nelle stazioni, con ciò si impedisce la circolazione dei treni doppi come avviene oggi sulla metro tra Brignole e Brin. Questo vuol dire che su skymetro potranno circolare soli treni singoli, riducendo a metà la capienza rispetto al progetto iniziale.
f) Per evitare di costruire i piloni sulla copertura del Bisagno davanti a Marassi, si prevede la demolizione dell’Istituto Firpo Buonarroti, uno degli ultimi edifici scolastici realizzati in città, che ospita 900 studenti. Si prevede di ricostruire la scuola nell’area delle officine ferroviarie di Piazza Giusti, pur non risultando stanziate risorse nè per l’acquisto dell’area dal gruppo Ferrovie dello Stato, nè per la realizzazione del nuovo edificio scolastico.
L’ulteriore richiesta di proroga
Il 16 maggio 2025, quando mancano 10 giorni alle elezioni comunali, il Comune di Genova invia al Ministero un’ulteriore richiesta di proroga di sei mesi, dichiarando espressamente che i lavori non potranno essere aggiudicati entro il 31 dicembre 2025.
Nella richiesta, sottoscritta dal dirigente responsabile del procedimento di skymetro e dall’assessore ai lavori pubblici del Comune di Genova, si legge che i lavori potranno essere aggiudicati nel secondo trimestre 2026, cioè entro il 30 giugno 2026.
Sulla proroga il Ministero questa volta non si pronuncia.
Il parere del consiglio superiore dei lavori pubblici
Il 19 maggio 2025, arriva il parere positivo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sul progetto P4.
La notizia è comunicata con grande enfasi, anche perchè siamo a qualche giorno dalle elezioni comunali.
Tuttavia, per diversi giorni non si riesce a consultare il testo del parere del Consiglio.
Si potrà farlo solo dopo le elezioni, quando Silvia Salis sarà eletta Sindaca di Genova.
Il parere contiene decine e decine di richieste di modifica del progetto:
– di natura idraulica
– di natura geologica
– di natura architettonica
– di natura trasportistica.
Le raccomandazioni più corpose riguardano il ponte obliquo che attraversa il Bisagno a Marassi, per cui viene richiesta sostanzialmente la riprogettazione, e ovviamente la scuola Firpo.
Il Consiglio Superiore rileva che non sono stanziate le risorse per la demolizione e la ricostruzione della scuola e richiede che quelle risorse siano individuate e che sia approvato un cronoprogramma prima di procedere con l’aggiudicazione dei lavori di skymetro.
Fino a che non si troveranno quelle risorse e non sarà pronto un progetto, lo skymetro non è cantierabile.
Il No alla proroga
L’8 luglio nel corso di un incontro tecnico tenutosi a Roma, il Ministero chiarisce:
– che non sono ammesse proroghe del termine per l’aggiudicazione dei lavori fissato per il 31 dicembre 2025;
– che non è possibile procedere a modifiche progettuali al di là di quelle non sostanziali o che siano richieste dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
– che nel caso in cui non sia possibile aggiudicare i lavori entro il 31 dicembre 2025 l’opera sarà definanziata.
I tecnici del Comune hanno confermato che il progetto deve ancora essere approvato dalla Conferenza dei servizi, e che prima di aggiudicare i lavori è necessario modificare il progetto per renderlo conforme alle prescrizioni del Consiglio Superiore, e inoltre si devono individuare le risorse per la ricostruzione della scuola Firpo, e devono essere predisposti relativi progetti e cronoprogramma.
Pertanto, il progetto non è cantierabile nel termine del 31 dicembre 2025.
I costi sostenuti per la progettazione
Per realizzare i quattro progetti di Skymetro tra il febbraio 2022 e il marzo 2025 il Comune di Genova ha impegnato risorse per complessivi 19 milioni di Euro.
Nessuno di questi progetti ha completato l’iter approvativo.
L’ultimo in ordine tempo, il progetto P4, è l’unico ad avere ottenuto parere positivo da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ma deve essere nuovamente modificato per accoglierne le raccomandazioni.
Il definanziamento dell’opera potrebbe comportare per il Comune l’onere di restituire i 19 milioni di Euro utilizzati per la la progettazione realizzata in questi tre anni e mezzo.

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