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Genova, l’isola ecologica del Lagaccio si farà, il Comune non può più intervenire

lagaccio isola ecologica progetto renderingGenova – L’isola ecologica al Lagaccio si farà e il Comune sostiene di avere “le mani legate” e di non poter far nulla per bloccare un iter avviato negli ultimi giorni di campagna elettorale dalla passata amministrazione.
Cala il gelo nella zona di via Bartolomeo Bianco e nel resto del quartiere dopo l’ammissione di impotenza della civica amministrazione: il “Polo per l’economia circolare” di Amiu si farà, i lavori sono già stati affidati e, apparentemente nulla può più impedirlo.
La notizia circola con crescente insistenza sulle pagine social del quartiere e sono in molti ad esprimere sconcerto e rabbia per la vicenda che certamente ha avuto un suo peso nel risultato del voto delle ultime elezioni comunali.
Comitati, associazioni e movimenti locali, contrari al progetto, avevano riposto molte speranze nelle parole dell’allora candidata sindaca Silvia Salis che, in campagna elettorale aveva espresso delle perplessità sul progetto, affermando pubblicamente che “serve trovare una soluzione diversa, che tenga conto del contesto e del buon senso”.
Parole che oggi suonano come una beffa per chi ha votato sperando in un cambio radicale di rotta.
Ora, infatti, si scopre che il ruolo della sindaca, non potrà offrire scappatoie o ripensamenti e che gli accordi presi in campagna elettorale dalla precedente amministrazione “impegnano” anche la nuova che, di fatto, non avrebbe – stante le dichiarazioni – alcun ruolo da giocare.
Comitati e Associazioni tornano a disseppellire l’ascia di guerra e promettono battaglia, legale soprattutto, e verranno contattati avvocati ed esperti di “questioni amministrative” per verificare se davvero non ci sia alcuna strada e un sindaco possa trovarsi a gestire progetti “sbagliati” solo perché decisi mentre era in carica un altro.
Resta l’amaro in bocca per una vicenda che certamente poteva essere gestita in modo diverso e che interroga sulle prerogative di amministratori che, di fatto, magari avendo percepito il “cambio di rotta” dell’elettorato, potrebbero legalmente approvare qualunque cosa, lasciando una eredità avvelenata a chi subentra o “la scusa” per non dover intervenire in questioni piuttosto scottanti che non hanno colore ma solo interessi.

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