Genova – “Mia moglie non è mai stata violenta e conosceva Soracco solo di vista”. Sono le importanti dichiarazioni rese in aula, oggi, a Palazzo di Giustizia, dal marito dell’unica indagata per l’omicidio di Nada Cella, la ragazza di 24 anni, trucidata nell’ufficio del commercialista Marco Soracco, a Chiavari, nel maggio del 1996.
L’uomo è comparso sul banco dei testimoni per rispondere alle domande legate al processo che vede imputata la moglie, già entrata ed uscita velocemente dalle indagini condotte all’epoca dei fatti.
L’uomo ha ricordato in aula che la moglie gli aveva raccontato di aver conosciuto Soracco solo di vista e di averlo visto solo “a ballare”. Inoltre il marito dell’indagata ha raccontato di aver saputo della moglie che era stata perquisita ai tempi delle prime indagini e di aver smesso di parlare della vicenda sino al 2021 quando sono state riaperte le indagini.
In aula il marito dell’unica indagata ha parlato anche delle presunte violenze e del carattere della moglie riferendo di una lite per un mobiletto rovinato ma smentendo di essere stato malmenato o che la donna sia mai stata violenta.
Nell’udienza di oggi, a Palazzo di Giustizia di Genova, anche la deposizione di una amica dell’indagata che ha smentito l’interesse per il commercialista Marco Soracco e di aver visto l’amica seccata del fatto che le fosse attribuito un “interesse” per il professionista.
Ascoltato anche l’ex fidanzato della donna indagata per l’omicidio di Nada Cella che ha però riferito che la donna gli aveva parlato della perquisizione in casa e di essere turbata ma aveva anche smentito un suo coinvolgimento.
Infine sarebbe stato accertato che la donna presente con Soracco al pranzo al lago di Rigopiano era una docente universitaria amica di Soracco e non l’indagata.
Una giornata che certamente rimette in discussione molti dei punti sui quali si basa gran parte dell’ipotesi accusatoria ai danni della donna e che sembra confermare più le linee difensive che quelle tese a confermare che l’indagata sia colpevole dell’omicidio.