Genova – L’ombra delle SS naziste e di un collezionista di armi nelle indagini sui colpi di pistola esplosi nel quartiere di Borgoratti e che hanno colpito il lunotto di un’auto e il motore di un condizionatore su un terrazzo. Lo hanno scoperto gli investigatori che da giorni setacciano la zona di via Cianciullo alla ricerca di un “poligono” abusivo o una postazione di tiro usata da uno (o più) folli per sparare con fucili e pistole nella boscaglia.
Esercitazioni di qualche tipo o le prove di un collezionista con la passione delle armi di epoca nazista come suggerirebbe il ritrovamento di proiettili utilizzati da un tipo molto particolare di pistola, una Luger, che viene accostata alle famigerate SS, tristemente note per le loro efferatezze e per essere state impiegate nei campi di concentramento e nelle operazioni legate allo sterminio sistematico degli ebrei.
Un’ombra che, da un lato rende ancora più sinistro e grave quanto avvenuto, e dall’altro potrebbe consentire l’identificazione dell’collezionista poiché si tratta di armi di un certo valore e che non si trovano facilmente nel mercato degli appassionati del settore. Inoltre l’arma potrebbe essere regolarmente registrata e dunque identificabile e potrebbe portare a dare un nome ed un cognome ad almeno uno dei folli sparatori.
Secondo le ricostruzioni, infatti, ignoti utilizzerebbero la boscaglia presente nella zona per non meglio precisate “esercitazioni di tiro”. Un uso disinvolto e assolutamente illegale di armi da fuoco che potrebbe anche indicare che la (o le) persone coinvolte siano degli “sprovveduti” considerando che i proiettili sono stati sparati senza ragionare troppo sulla loro traiettoria e senza tenere conto che possono percorrere anche centinaia di metri, colpendo cose e persone anche “per caso”.
Ad indicarlo il proiettile trovato conficcato nel sedile di un’auto parcheggiata e quello che si è conficcato nel motore di un condizionatore montato sul terrazzo di un condominio.
E’ facile immaginare cosa poteva accadere se, lungo il tragitto dei proiettili, si fosse trovata una persona.
I reperti individuati durante le ricerche condotte dai carabinieri sono stati inviati al Ris di Parma, specializzato in indagini forensi e presto potrebbero arrivare risposte decisive per risolvere il “caso”. Le ipotesi di accusa sono pesantissime e i responsabili rischiano una dura condanna.



























