Genova – Con 22 sì, 13 no e 3 astenuti il Consiglio Comunale di Genova ha approvato oggi pomeriggio la delibera sul personale delle società partecipate. La presenza dei 2 consiglieri Udc e di quello di Progresso Ligure ha garantito il numero legale, mancato nelle sedute precedenti in cui gli stessi erano usciti. Favorevoli Pd, Lista Doria, Udc, Chessa (Sel), Malatesta (Possibile), Anzalone (Progresso Ligure). Contrari FI, Ncd, M5S, Fds, Gozzi (Pd), Gianpiero Pastorino (Sel), Baroni (Gruppo Misto). Astenuta Lista Musso. Assente la Lega Nord.
I contenuti della delibera sono articolati in tre punti. Il primo riguarda la mobilità interna dei lavoratori da azienda ad azienda, frutto di una lunga trattativa con le organizzazioni sindacali. Il secondo è il tetto agli stipendi dei dirigenti che non possono mai superare lo stipendio del direttore generale del Comune, quanto più piccola è l’azienda tanto più piccola dev’essere la retribuzione del dirigente. Il terzo riguarda la dinamiche retributive dei lavoratori. Nessuno vuole tagliare le retribuzioni, ma c’è un principio: concedere gli aumenti retributivi solo se l’azienda ha dei margini per concederli: un principio a cui non può derogare nessuna azienda, privata o pubblica.
Ma i sindacati dichiarano guerra e annunciano che dopo l’approvazione “a porte chiuse della delibera sul contenimento del costo del lavoro” nelle società partecipate, le organizzazioni sindacali confederali presenti in tutte le società del comune di Genova hanno “dichiarato sciopero per la giornata di martedì 14 luglio 2015”. Le modalità saranno comunicate nelle singole aziende. I lavoratori, si legge in una nota del sindacato “sciopereranno per ribadire la contrarietà alla delibera e per chiedere scelte politiche, a oggi assenti, della giunta e del consiglio per garantire un futuro e serie prospettive a queste aziende, ai loro livelli occupazionali e ai servizi che quotidianamente dovrebbero offrire alla cittadinanza”.