Atene (Grecia) – Lo aveva promesso e così ha fatto: il premier greco Tsipras, forte del 61% dei No al referendum contro l’auterity europea, è già tornato al lavoro per tessere i fili della diplomazia.
I tempi sono strettissimi poichè il mese di luglio è molto delicato per l’economia greca alle prese con la restituzione di alcuni miliardi di euro in buoni del Tesoro e con la rata del 20 luglio del debito con la BCE per altri 3 miliardi di euro.
Francia e Italia premono perchè i contatti tra Europa e Grecia non vengano interrotti e si trovi al più presto una soluzione condivisa ma è chiaro che l’ala dura del governo europeo dovrà rivedere completamente i piani visto il sonoro “No” alle politiche di tagli alla spesa pubblica e riforma del mondo del lavoro, deciso dai Greci.
Le basi stesse degli accordi per prestare altro denaro alle asfittiche banche greche si basavano proprio su una riforma rigida all’insegna dell’austerità.
Intanto reagiscono con esito alterno le Borse di tutto il mondo e che, in apertura, mostrano di non aver affatto gradito la decisione della Grecia.
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