Grosseto – Nel momento in cui l’imputato lasciava definitivamente la Concordia”, la situazione era tale “da rendere impossibile, o comunque difficile”, per i passeggeri ancora a bordo “trovare la salvezza”. E’ scritto nelle motivazioni della sentenza con la quale è stato condannato a 16 anni l’ex comandante della Concordia Francesco Schettino.
Schettino – si legge ancora – quando salì “sulla scialuppa per abbandonare la nave “sapeva che c’erano altre persone a bordo della nave”. I giudici spiegano che lo fece “per mettersi in salvo con la precisa intenzione di non risalirvi”.
“La scelta, si passi il termine, criminale è stata quella a monte di portare una nave, con quelle caratteristiche e a quella velocità, così in prossimità dell’isola”. Lo scrivono i giudici parlando dell’inchino nella sentenza con cui è stato condannato Francesco Schettino. “La responsabilità del naufragio è pertanto di Schettino”.