Parigi – Facebook oscura un’opera d’arte francese in quanto “pornografica”, ma Parigi non ci sta. Si tratta dell'”Origine du monde”, opera di Gustave Coubert che rappresenta una vagina femminile. La vicenda inizia nel 2011, quando un professore parigino condivide sul proprio profilo Facebook un link su una mostra dedicata a Coubert, in cui compare il quadro incriminato. Dopo poche ore Facebook (forse imbeccato dalla segnalazione di un altro utente) oscura la foto, il cui contenuto non sarebbe in linea con le regole della community. La stessa cosa è successa in Italia al critico Vittorio Sgarbi, anche lui “colpevole” di aver condiviso il dipinto. Il professore francese decide allora di opporsi a quella che ritiene una censura della libera espressione in piena regola, e dopo aver mandato diverse email senza ricevere risposta decide di rivolgersi a un tribunale. I legali di Facebook rispondono però che le autorità francesi non hanno autorità in merito, e che solo un giudice californiano può esprimersi sulla vicenda, dal momento che lì si trova la sede di Facebook. Oggi, il Tribunale di Parigi si è però attribuito la competenza per deliberare al riguardo, poiché il contenzioso riguarda un cittadino e un’opera d’arte francese. Comunque andrà a finire, dal punto di vista giuridico questa vicenda costituisce un precedente importante. Soddisfazione è stata espressa dal legale del professore Stéphane Cottineau. Per l’avvocato ora i giganti del web “sanno che dovranno rispettare la legge francese e rispondere agli sbagli commessi davanti alla giurisdizione del nostro Paese”. Per lui inoltre la sentenza spingerà “tutte le altre società straniere di e-commerce che dispongono di questo tipo di clausola a modificare i loro contratti”.