Genova – “Rimaniamo fermi sulla nostra posizione: vogliamo un’ azione forte del Governo nei confronti dell’Europa, attraverso l’emanazione di una legge nazionale da approvare prima dell’attesa sentenza della Corte di Giustizia Europea, che preveda proroghe di 30 anni e un doppio binario basato sulla valutazione degli investimenti attuati dalle aziende. Al momento è solo grazie all’azione della Regione Liguria e dei balneari che il tema della Bolkestein è ritornato centrale nell’agenda di Governo”. Lo ha detto il coordinatore del tavolo delle Regioni in materia di Demanio e assessore regionale all’Urbanistica, Marco Scajola nel corso della riunione odierna del tavolo con le associazioni balneari della Liguria a cui ha portato il suo saluto anche il Governatore della Regione, Giovanni Toti e che ha visto la partecipazione dei consiglieri regionali, Angelo Vaccarezza, Lilli Lauro e Stefania Pucciarelli. Una riunione, convocata dall’assessore Scajola, per discutere della direttiva Bolkestein alla luce degli incontri romani tra le Regioni e il Ministro per gli Affari Regionali, Enrico Costa e della prossima sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla proroga al 2020 delle concessioni. “Al momento il Governo non si è ancora pronunciato in modo chiaro sulla sua modalità di intervento per tutelare le aziende balneari – ha sottolineato Scajola – in quanto non ci ha ancora trasmesso formalmente le linee guida che intende assumere. Come Regione Liguria stiamo andando avanti e abbiamo già messo a punto un pacchetto di iniziative per diventare un punto di riferimento nazionale, vista la particolarità delle nostre aziende e la loro valenza economica”. Tra le misure che la Regione Liguria si appresta a varare: una nuova norma, all’interno del “Growth Act” che riconosce il valore delle imprese e dei loro investimenti, come strada efficace per contrastare la Bolkestein, accanto alla già anticipata richiesta di proroga di 30 anni. “Nel punto sulla vicenda della Bolkestein di oggi – ha spiegato Scajola – la Liguria ritiene che possa essere un errore attendere la sentenza della Ue prima di approvare una legge nazionale, come invece vuole fare il Governo, in quanto lo slittamento dei tempi potrebbe avere ripercussioni molto negative sulle aziende e solleciterà l’esecutivo ad assumere al più presto misure concrete, come fatto del resto da altri Paesi come la Spagna”. Si fa sempre più strada dunque la possibilità di arrivare a una legge regionale, come richiesto dalle Associazioni per portare avanti l’esigenza di un periodo transitorio da garantire ai balneari. Una legge che non possa essere impugnata dal Governo, in quanto in grado di riconoscere la realtà dei balneari come un’eccellenza, evidenziando anche la loro portata storica e culturale. Nel corso dell’incontro l’assessore Scajola ha presentato anche le modifiche apportate anche alla legge n. 13 del 1999 sul Demanio Marittimo, in materia di stabilimenti balneari per andare incontro alle richiesta delle categorie e consentire il migliore utilizzo degli arenili in un’ottica turistica.