Genova – Sarà un fine gennaio importante per la vertenza relativa a via Gherzi, la piazza di Molassana che dall’agosto 2014 si è ritrovata da un giorno all’altro privata di centinaia di posti auto. Il Comune di Genova infatti aveva analizzato le carte, evidenziato la natura privata dell’area (così definita da documenti e delibere risalenti al luglio 1971) e concesso a un’immobiliare di lottizzare i posti auto per renderli fruibili a pagamento per chi desiderasse acquistarli. I cittadini e i commercianti, alcuni residenti nella zona da decine di anni, si sono però domandati il perché di questo blitz, come viene definito dai residenti della zona, e sono andati a scandagliare carte su carte per verificare se esistesse effettivamente un percorso per accertare l’uso pubblico della piazza, sfruttata sia da residenti che da persone di passaggio.
“Qual è l’obiettivo della proposta? Dare mandato alla Giunta affinché incarichi l’avvocatura di verificare se l’asservimento sia stato concesso in difetto di competenza – ha spiegato l’assessore del M5S Boccaccio – Se per caso qualche ufficio avesse adottato atti in difetto di competenza, mi pare ovvio che sarebbero da ritenere nulli”.
Dopo due anni di lotta pacifica e democratica, i cittadini ricorrenti al Tar attendono comunque per il 26 gennaio prossimo la sentenza del Tar. Una sentenza che, a sua volta, attenderà lo stesso Consiglio Comunale per capire come muoversi dopo la seduta di ieri a Palazzo Tursi durante la quale si è discusso se portare o meno in Aula la delibera di consiglio numero 243, presentata il 4 agosto 2016 e dibattuta solamente nella giornata di ieri alla presenza dei cittadini e dei commercianti di Via Gherzi.
La decisione, condivisa da tutti i gruppi consiliari, è stata quella di portarla alla discussione d’aula affinché possa essere votata. A sollevare qualche dubbio solamente il consigliere Russo del Partito Democratico: la preoccupazione è quella che un’eventuale decisione del Consiglio comunale di ridare mandato all’avvocatura per rivedere una seconda volta i passaggi e le delibere portare avanti dai suoi uffici tecnici possa andare a scontrarsi con la imminente sentenza del Tribunale Amministrativo.
“Vorrei domandare all’avvocatura le conseguenze di un giudice che sta verificando al Tar lo stesso tema del difetto di competenza. Se per caso l’aula votasse che c’è stato un difetto di competenza, cosa potrebbe succedere rispetto alla decisione successiva del Tribunale amministrativo? – ha domandato il consigliere Russo. “Trovo che discutere in un’aula di consiglio comunale di difetto di competenza potrebbe creare un precedente pericoloso. Da un punto strettamente giuridico ho qualche dubbio su questa delibera, visto che di norma dovrebbero essere d’indirizzo e controllo”. Di fatto, la delibera ha poi ricevuto il beneplacito di tutti i gruppi politici presenti in aula. Adesso l’attesa è dunque per il verdetto del 26 gennaio, anche se il timore, ripresentatosi all’orizzonte anche ieri quando a prendere la parola è stato il vicesindaco Bernini, è che un’eventuale pronunciamento a sfavore dei ricorrenti possa riaprire le porte anche alla lottizzazione di Via Lusignani.
In quel caso lo scenario rischierebbe di diventare realmente pericoloso poiché oltre al problema dell’abitabilità a cui i residenti di via Lusignani sono”condannati” da decenni, ci si ritroverebbe di fronte anche alla problematica dei parcheggi. Per questo motivo crocevia decisivo sarà questo fine mese.