Arenzano – Un’ingerenza inaccettabile nelle scelte educative familiari secondo chi protesta, “tanto rumore per nulla” per genitori e docenti dell’istituto.
Sta scatenando un caso nazionale la denuncia, fatta da alcuni familiari di bambini che frequentano le classi quinte elementari e prima media dell’istituto comprensivo della cittadina rivierasca del ponente genovese.
Secondo l’allarme diffuso da alcuni genitori, infatti, ai bambini che frequentano la scuola verrebbero distribuiti volantini e pubblicazioni che parlano di educazione sessuale con termini come “piselli” e “farfalline” e dove sarebbero contenuti “discutibili” sulla presentazione degli organi genitali.
La segnalazione si è trasformata in una richiesta di spiegazioni, alla Asl competente ed alla scuola, presentata dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Matteo Rosso.
La vicenda sta avendo larga eco sul web dove, attraverso i social, si stanno scontrando duramente pro e contro l’educazione sessuale a scuola.
E proprio l’istituto “all’indice” ha già replicato alle proteste informando che l’educazione “sentimentale” viene fatta con i bambini che hanno avuto specifico permesso da parte dei genitori e che la scuola ha organizzato un incontro con i familiari prima del corso proprio per mostrare il materiale usato. Le pubblicazioni che sarebbero state distribuite non corrisponderebbero con quelle di cui si parla nelle proteste.
Sui social è scontro anche tra genitori: da una parte chi sostiene che la materia sia “delicata” e di esclusiva competenza dei genitori mentre gli altri sostengono che sia doveroso, da parte della scuola, educare all’affettività i ragazzi e che proprio l’ambiente educativo sia più “efficace”. Naturalmente tutti concordano sul fatto che il corso vada fatto con il massimo rigore e con le pubblicazioni “adeguate”.
Il caso non accenna a sgonfiarsi e nelle prossime ore si attende la risposta ufficiale delle autorità competenti.