Genova – Si è tenuto ieri sera, nei locali della chiesa di San Rocco a Molassana, l’incontro tra i residenti di via Gherzi, i commercianti e una parte dei ricorrenti della zona rappresentati dall’avvocato Crucioli. Tra loro vi erano gran parte dei ricorrenti che negli ultimi mesi avevano riposto nel Tar la speranza di potersi vedere riconosciuta la battaglia intrapresa contro chi, da un giorno all’altro, aveva privatizzato centinaia di posti auto fino a quel momento liberamente fruibili dalla cittadinanza. Ma il Tribunale amministrativo ha di fatto respinto il ricorso asserendo che non si tratterebbe di materia di competenza amministrativa, bensì civile, e che la soluzione è di rivolgersi dunque a un giudice del tribunale civile.
“Si è perso non per questioni di merito – ha sostenuto l’avvocato Crucioli – bensì perché il Tar ci dice che abbiamo sbagliato giurisdizione. Quella dei parcheggi di via Gherzi era e rimane una questione straordinariamente fondata sul merito pur con alcuni cavilli, tra cui quello della mancata impugnazione dei documenti sull’abrogazione della legge che disciplinava l’uso della via, abrogazione avvenuta nel 2014 con un documento di cui il giudice amministrativo avrebbe dovuto accertare la legittimità”.
A questo punto vi è stato un lungo dibattito su come proseguire, escludendo alcune strade che per oneri (i ricorrenti sono già stati per altro “puniti” dal TAR col risarcimento delle spese legali per una cifra di circa 6000€, ndr) e tempistiche sembrerebbero sconvenienti. La decisione, prima di fare seguito a quelle che sono state le indicazioni del tribunale amministrativo, ovvero sia rivolgersi al giudice civile perché accerti un diritto, è stata quella di aggiornarsi ancora ma dopo le elezioni del prossimo 11 giugno, che in caso di ballottaggi rischierebbero di occupare tutto il mese.
Questione parcheggi che attualmente mantiene invariata una situazione di disagio, ma i cittadini non sono tutti disposti a fermarsi. Chiara la convinzione che un percorso politico con la Giunta rinnovata possa essere più veloce e utile di un ricorso, quello al tribunale civile, che per durata e fase dibattimentale potrebbe protrarsi anche per diversi anni.