Cupertino – “Apple è stata molto fortunata. Nel 1984 abbiamo presentato il Macintosh, che non ha cambiato solo Apple, ma l’intera industria dei computer. Nel 2001 abbiamo lanciato l’iPod, che che non ha cambiato solo il modo in cui ascoltiamo la musica, ma ha trasformato l’intera industria musicale (…). E ora reinventiamo il telefono”. Con queste parole, nel gennaio 2007, uno Steve Jobs appassionato presentò al mondo il telefono di casa Apple. Qualche mese dopo, il 29 giugno 2007, iPhone venne messo in vendita sul mercato statunitense, e nelle prime ventiquattro ore vennero venduti oltre 525.000 pezzi. Il primo melafonino aveva un display enorme per l’epoca, 3.5 pollici; il touch screen era già attivo e il sistema permetteva di comunicare via internet. Non era possibile installare applicazioni, che arrivarono solamente nel luglio 2008 insieme all’Apple Store. Si potevano però scattare fotografie e ascoltare musica, tutto dallo stesso dispositivo. La vera rivoluzione, in effetti, fu non tanto quella di cambiare il modo di usare il telefono, quanto l’aver creato un oggetto che ancora non esisteva, un computer che sta sempre addosso.
Negli anni, ad ogni uscita di un nuovo modello, code chilometriche di appassionati si sono formate fuori dai negozi, per essere i primi a stringere tra le mani la versione più recente del melafonino, che è diventato un vero e proprio oggetto di culto, e non solo un semplice smartphone. L’interfaccia, con il susseguirsi di modelli e versioni di iOS è rimasto comunque coerente, tanto che chiunque abbia posseduto un iPhone in passato sarebbe in grado di utilizzare l’ultimo.
Per celebrare il decennale, a settembre è prevista l’uscita di iPhone 8, le cui anticipazioni rivelano un cambio di design abbastanza importante, con l’addio definitivo al tasto Home fisico, e l’arrivo del sistema operativo iOS 11. Per scoprire definitivamente tutte le caratteristiche, però, occorre attendere la fine dell’estate.