Costa Luminosa Savona

Savona – Sono saliti a 32 i contagi da coronavirus scoperti a bordo della Costa Luminosa ferma nel porto di Savona dove proseguono ben oltre le 48 ore concordate le operazioni di sbarco dei passeggeri e del personale imbarcato.

Una situazione di grande allarme per le autorità sanitarie e istituzionali della Regione Liguria che hanno già fatto i conti con ben 7 ricoveri in ospedale per altrettanti passeggeri e temono un’ulteriore ondata di ricoveri da parte delle oltre mille persone ancora presenti sulla nave, tra passeggeri e membri dell’equipaggio.

“Stiamo proseguendo nel difficile percorso che ci porterà entro la giornata di martedì, presumibilmente la serata – spiega l’assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone –  ad avere sulla nave solo cento membri dell’equipaggio sani e asintomatici”.

Si lotta contro il tempo per far scendere a terra i 337 passeggeri ancora a bordo e per trasferire nel più breve tempo possibile tutti a casa, dove proseguiranno l’isolamento della quarantena oppure in due strutture individuate in Toscana e nel Lazio dal dipartimento nazionale di Protezione civile e da Costa Crociere.
Da questi centri sarà poi possibile organizzare voli charter per il rientro dei passeggeri di origine straniera e che vivono in paesi che hanno chiuso i voli aerei da e per l’Italia.

Il timore delle Istituzioni, chiamate a gestire l’emergenza e che hanno già dovuto accettare il posticipo della partenza di Costa Luminosa ben oltre le 48 ore concordate, è che a bordo la situazione peggiori rapidamente con un numero importante di ammalati bisognosi di cure ospedaliere e che provocherebbe un’ “onda anomala” in grado di mandare in tilt la sanità ligure già alle prese con l’emergenza e con il picco in arrivo per contagi e ricoveri.
La nave da crociera verrà intanto spostata su una banchina più sicura e sanificata per cercare di limitare al massimo il contagio.

“La variabile tempo è fondamentale – ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – non saremo in grado di assistere altre persone che da bordo dovessero aver bisogno di cure intensive. Questo deve essere chiaro a tutti”.