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Genova – Una colata di cemento sulle aiuole di viale Nazario Sauro che, per il Municipio locale “non interferisce con gli apparati radicali”.
Un intervento per la realizzazione di una struttura recintata, a disposizione di una ristretta cerchia di persone, a danno della collettività che perde un pezzo di verde pubblico.
Si infittisce il mistero sui lavori in corso in viale Nazario Sauro, all’interno di aiuole di proprietà pubblica e che certamente non sono nate per essere trasformate in una piattaforma in cemento di oltre 120 metri quadri.

Del progetto si è occupato il nostro giornale dopo le proteste di residenti e cittadini stupiti dalla realizzazione, in uno spazio verde di uso pubblico, di una pedana che, secondo il progetto, dovrebbe trasformarsi in una soletta in cemento che toglierà spazio verde all’aiuola per realizzare un piccolo impianto sportivo che non sarà liberamente accessibile ma recintato e “messo a disposizione” delle associazioni che ne faranno richiesta.

Alle preoccupazioni dei cittadini replica il Municipio con una nota che pubblichiamo di seguito:

“il progetto di riqualificazione dell’area verde di viale Nazario Sauro prevede la realizzazione di un percorso ginnico con il posizionamento di 7 attrezzi ginnici aperti al pubblico . E’ un “percorso vita” adatto a tutte le età e con una struttura calisthenics usufruibile anche da persone con disabilità motorie.
Tale posizionamento all’interno dell’aiuola centrale nasce dalla necessità di non interferire con gli apparati radicali presenti e consentire l’accesso al percorso in piena sicurezza attraverso l’attraversamento pedonale posto all’altezza del civ. 3.
Una volta terminati i lavori per la realizzazione della recinzione e la posa delle attrezzature verrà fatta una verifica delle alberature esistenti andandole ad integrare la dove si rendesse necessario per garantire nel migliore dei modi l’aspetto estetico dell’area vegetativa. Saranno posizionate due telecamere che controlleranno l’area h24 nell’ambito del Progetto “Genova Città Sicura” e stiamo definendo accordi con tutte le Associazioni Sportive che ne faranno richiesta per la manutenzione puntuale dell’area affinchè possa essere usufruibile a tutti nel pieno rispetto delle attuali disposizioni anti-covid.
Il cantiere è provvisto di tutte le autorizzazioni necessarie nel rispetto della normativa vigente. La realizzazione di tale progetto, fortemente voluto e votato all’unanimità dal Consiglio del Municipio, risponde a pieno all’impellente necessità di reperire spazi all’aperto da mettere a disposizione sia delle Società Sportive ma soprattutto dei singoli cittadini che a causa della pandemia non possono utilizzare le palestre al chiuso”.

Appare evidente che nessuno dei segnalanti ha mai inteso pensare che la costruzione fosse fatta senza le necessarie autorizzazioni o che l’impianto sia inutile.
Semmai ci si domanda se non fosse preferibile realizzare una piastra in cemento armato al di fuori dell’aiuola, magari sfruttando i molti spazi in stato di abbandono presenti nel Municipio.
I segnalanti si domandano inoltre come sia possibile che una piastra di cemento armato, gettata su una aiuola, non crei problemi all’apparato radicale di tutto ciò che si trova al di sotto.
Il fatto che non vi siano alberi non significa, infatti, che altre piante non abbiano radici.

C’è poi la questione riguardante l’uso dell’area sportiva che sta nascendo. Il suo affidamento ad Associazioni non esclude che l’area venga recintata e, di fatto, privata dell’uso pubblico senza limiti, come ci si aspetterebbe per una struttura che nasce sottraendo spazio di pubblica proprietà ed utilità.
I segnalanti si augurano che la recinzione non si trasformi, di fatto, in una “selezione all’ingresso” che limiterà l’uso ai soli iscritti all’associazione o l’apertura al pubblico senza iscrizioni in orari e con modalità tali da rendere di fatto impossibile l’uso.
Siamo certi che il Municipio saprà rispondere con i fatti a tutte le perplessità esposte dai segnalanti senza cedere – come fatto da alcuni consiglieri particolarmente attivi su Facebook alle offese pubbliche all’operato della nostra Testata.
Fortunatamente riceviamo questo genere di attacchi “bipartisan” che ben chiariscono che la posizione di chi scrive è super partes ed è al servizio dell’unico nostro referente: il cittadino