Roberta RepettoGenova – Importanti novità per il caso della morte di Roberta Repetto, la donna di 40 anni morta per un tumore dopo essere stata operata per l’asportazione di un neo su un tavolo da cucina del centro Anidra di Borzonasca e curata con tisane e meditazione sino al decesso.
Il sostituto procuratore Gabriella Dotto ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per i tre indagati per la morte della donna a seguito delle cure non idonee per il melanoma che aveva sviluppato.
Le indagini erano partite con la denuncia dei familiari, avvenuta poco dopo il decesso all’ospedale San Martino di Genova dove la donna era giunta ormai in fin di vita, dopo due anni di sofferenze terribili.
Poco dopo i carabinieri del nucleo investigativo avevano arrestato Paolo Bendinelli, una sorta di “santone” del centro olistico accusato nel processo anche per maltrattamenti e violenza sessuale e poi era scattato il fermo anche per il medico bresciano Paolo Oneda.
La psicologa Paola Dora, compagna di Oneda e secondo le ipotesi di accusa presente all’operazione, è stata indagata anche lei per omicidio.
Nelle indagini anche la responsabile amministrativa del centro Teresa Cuzzolin, indagata per circonvenzione di incapace e per aver chiesto e ottenuto da Roberta Repetto elargizioni per circa 120mila euro.