alberi potati abbattutiGenova – Via libera entro sei mesi all’abbattimento degli alberi in 8 vie della città e al successivo reimpianto di piante “più gestibili”. Associzioni ambientaliste e comitati di quartiere sul sentiero di guerra dopo l’annuncio, fatto nei giorni scorsi, di una nuova ondata di interventi per rifare completamente le alberature di ben 8 vie della città. Il via libera dovrebbe arrivare entro 6 mesi e a cavallo tra 2023 e 2024 dovrebbero partire gli interventi realizzati da Aster.
Prima verranno abbattuti tutti gli alberi presenti nelle strade scelte e poi verranno messe a dimora altre piante che – secondo le intenzioni del Comune – dovrebbero essere “più sicure” e con un impatto meno forte su asfalto e aiuole.
Netta la contrarietà dei comitati e delle associazioni ambientaliste che temono che vengano scelte specie di alberi che non hanno alcun legame con il territorio e che semplicemente abbiano una crescita molto più lenta e di fatto abbiano meno esigenze di manutenzione.
Cittadini e associazioni chiedono di essere coinvolti nelle scelte ed informati sugli interventi che si andranno ad effettuare e, in caso contrario, partiranno le proteste anche molto “forti” se il Comune non accetterà il confronto democratico.
Le vie che verranno coinvolte negli abbattimenti totali degli alberi dovrebbero essere corso Magenta a Castelletto, via G.B. D’Albertis a San Fruttuoso, via Vespucci, piazza Bonavino e viale Modugno a Pegli, via Croce Rosa a Rivarolo, piazza Bignami a Pra’ e il lato sud di via Corsica a Carignano.
Secondo i tecnici del Comune ci sarebbero “piante malate” e “difficoltà con i terreni” ma in molti portano ad esempio interventi già effettuati in zone come la Foce o Carignano per “provare” la necessità di un confronto pubblico, con interventi di esperti del settore, per decidere se, davvero, i problemi siano questi o se, invece, non si nasconda una volontà di ridurre i costi di manutenzione inserendo piante che impiegheranno decenni per tornare alle dimensioni di quelle attuali e magari senza offrire le stesse coperture ombreggianti.
“Se non c’è niente da nascondere – sfidano i Cittadini e le Associazioni – perché non rendere pubblici tutti i passaggi delle scelte da fare? Noi crediamo che esperti indipendenti possano essere garanzia di scelte oculate. E se questi esperti diranno che le piante che ci sono ora sono sane e non presentano particolari problemi, chiediamo che non vengano tagliate”.
Il cammino dell’operazione taglio e re-impianto sembra partire decisamente in salita.