Nervi porticciolo algheGenova – Porticciolo di Nervi nuovamente invaso dalle alghe e scattano le polemiche. Le onde della mareggiata che si è abbattuta sulla costa ligure ha nuovamente trasportato tonnellate di alghe all’interno del porticciolo e nuovamente nella zona che un tempo ospitava la piscina. Un fenomeno naturale secondo gli esperti che ricordano che davanti a Nervi si trova una delle praterie di posidonia più grandi del litorale genovese. Le correnti modificate dal nuovo porticciolo, però portano le alghe a raccogliersi in una determinata zona e in occasione delle mareggiate il fenomeno si ripete (e si ripeterà).
Le contestazioni riguardano soprattutto le spese che dovranno essere sostenute per pulire il nuovo porticciolo e che, inevitabilmente, ricadranno sulla collettività.
C’è chi critica la progettazione e anche chi chiede che le spese vengano addebitate a chi ha voluto l’opera preferendola alla ricostruzione della piscina.
Di certo, così come si trova ora, il porticciolo di Nervi non è utilizzabile e presto le ruspe torneranno a prelevare il materiale portato dalle onde per poi smaltirlo in discarica, con costi che sicuramente non saranno di modesta entità.

“Ad oggi – denuncia Serena Finocchio, consigliere municipale – non sappiamo ancora quanto si spende o spenderemo per la loro rimozione, essendo le alghe rifiuto considerato speciale deve essere trattato in modo specifico”.

Interpellanze e richieste dirette al Comune non hanno infatti avuto risposta generando forte irritazione tra i Cittadini.
Inoltre, proprio in questi giorni il progetto per il nuovo porticciolo è stato oggetto di verifiche da parte della Guardia di Finanza

“È mai possibile – prosegue Finocchio – che si decida di investire i fondi per un cambio d’uso, ricordo a tutti che i soldi investiti 2,5 milioni di euro erano destinati alla piscina “Mario Massa” per “adeguamento normativo della struttura con riqualificazione ambientale dell’ambito”. E in tutto quell’investimento non si è fatto uno studio sul circolo delle correnti? Possibile che in quasi un anno non si sa quanto si è investito per la rimozione ?E mai possibile che a rimetterci saremo noi cittadini con i contributi che versiamo al Comune; abbiamo una Tari che è tra le più care d’Italia ma in compenso una sanità fatta di attese interminabili, per esempio a Genova per una coloscopia di tipo B ci vogliono 113 giorni…
La domanda che vi voglio lasciare per farvi fare una riflessione, se volete, è questa: non sarebbe meglio utilizzare le risorse a disposizione per la tutela dei servizi essenziali ?

(Foto da Facebook)