Macri Marco MeloniAncora gravi ritardi nel riconoscimento della disabilità in Liguria e in Sardegna e il Governo centrale ha varato una riforma che affida unicamente all’INPS, a partire dal 1° gennaio 2026, l’accertamento della condizione di disabilità, invalidità civile, cecità e sordità civile, handicap. La decisione è contenuta nei due decreti attuativi della legge quadro sulla disabilità, approvati la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri.
Un anno fa associazioni e sindacati avevano chiesto all’esecutivo che il procedimento di accertamento fosse gestito, interamente e su tutto il territorio nazionale, dall’Istituto Nazionale di previdenza sociale, denunciando i gravi ritardi delle Regioni e Province dove la pratica era in mano alle Aziende Sanitarie Locali, “con evidente lesione dei diritti di assistenza garantiti dalla Costituzione ai cittadini più fragili”.
Era stato evidenziato al Governo come in alcune Regioni d’Italia, come la Sardegna e la Liguria, la tempistica media per il riconoscimento della disabilità è superiore ai 200 giorni, segnalando evidenti criticità anche altrove, in Campania, Sicilia e Friuli-Venezia Giulia, per esempio.
Era stato osservato, però, che esisteva una riduzione dei tempi di oltre il 50%, rispetto all’andamento nazionale, nelle province che avevano demandato il procedimento all’INPS”
I due decreti attuativi, approvati dal Consiglio dei Ministri venerdì 3 novembre, prevedono una definizione più ampia del concetto di disabilità, intesa come insieme di compromissioni e barriere comportamentali e ambientali che impediscono, o limitano, la partecipazione della persona nei diversi contesti di vita, l’adozione dal 1° gennaio 2025 della classificazione internazionale delle malattie (lCD) dell’Organizzazione mondiale della sanità e l’affidamento del procedimento, unitario (e unificato), di valutazione di base della disabilità all’INPS, dal 1° gennaio 2026, con sperimentazioni in alcune Regioni a partire dal 1° gennaio 2025. Per l’attuazione della nuova normativa, che si allinea all’ Agenda Europea 2021/2030 e al Pnrr, è previsto uno stanziamento di 350 milioni di euro a partire dal 2026, a cui si aggiungeranno ogni anno 85 milioni.
Non tutti, però, sono concordi nel plaudire alla “novità”. Tra questi Marco Macrì, portavoce delle famiglia con bimbi disabili in Liguria
Le criticità, per Macrì, sono principalmente due: la prima riguarda la variazione di concezione di invalidità e di handicap che verranno valutati da INPS in termini di abilismo e autonomia (profilo di funzionamento) superando le tabelle e le percentuali e rendendo la valutazione più aderente alle disposizioni delle Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

“Faccio notare – spiega Macrì – che per i soggetti con problemi di neurosviluppo questa nuova modalità potrebbe in molti casi essere molto più escludente soprattutto per gli autistici lievi o ad alto funzionamento”.

la seconda perplessità riguarda l’entrata in vigore della nuova modalità valutativa: il 2026 é ancora molto lontano e i minori disabili ogni anno aumentano del 9 percento dato Istat.

“Questo – spiega ancora il portavoce della famiglie con bambini disabili – significa che nel 2024 e nel 2025 presumibilmente ci saranno in regione Liguria circa 6000 domande di nuova valutazione. Inoltre, a nostro giudizio, la legge regionale approvata per il recupero della tempistica della certificazione dell’invalidità civile è un ennesimo spreco di pubblici. Riattivare il protocollo Boeri sarebbe stata (per i minori ) la soluzione migliore a costo zero”.

“Spiace poi sottolineare – prosegue Macrì – come il Premier Giorgia Meloni abbia richiamato dei comici russi e non si sia scomodata a richiamare un servitore dello stato a cui ha chiesto il numero per due volte a favore di camera in un anno. Temo che questo silenzio sia dovuto all’imbarazzo che avrebbe provato a dover spiegare a un padre come si siano tagliati oltre 350milioni alle persone disabili per poi metterne 420 nella TV nazionale per scontate 20 euro agli italiani che a mio modesto parere se interrogati su come vengano spesi quei denari avrebbero volentieri contribuito. I cittadini italiani ,in fondo lo hanno fatto e lo fanno già per tutti i minori oncologici che vanno all’estero a curarsi, facendo collette per aiutare le famiglie che vengono invece messe in difficoltà dallo stato nel recupero delle somme spese in territorio UE ed extra UE aspettando a volte mesi mentre per una bimba inglese (perché segnalata alla Premier )con le stesse aspettative di vita di questi piccoli italiani con otto minuti di CDM gli si é stata conferita la cittadinanza italiana e deciso che verrà curata a spese del sistema sanitario Nazionale”.