Giovanni TotiGenova – Entra subito nel vivo la discussione sulla proposta di legge sul “Fine Vita” che è stata presentata oggi, in Regione Liguria, e che chiede di regolamentare l’autorizzazione riaffermata e chiarita dalla Corte Costituzionale di ogni libero Cittadino di decidere se e quando interrompere la propria esistenza in particolari condizioni.
Alla possibilità di ricorrere al suicidio assistito, già legalmente possibile in Italia, si chiede di poter dare “tempi e risposte certe” per non far cadere chi ha scelto nel vortice della burocrazia che “non vuole prendere una posizione”. Situazione che sempre più spesso induce chi può permetterselo a farsi trasferire in Svizzera dove l’eutanasia intesa come assistenza al diritto di morire, è già una realtà collaudata.
A fare chiarezza sul fronte della Maggioranza è il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.

“Sul tema delicato del fine vita – ha dichiarato Toti – personalmente anche io, come il governatore Zaia, voterei a favore ma sulle questioni etiche a ognuno deve essere garantita piena libertà e pertanto ritengo non debbano esserci rigide discipline o diktat di partito. Credo sia arrivato il momento, anche per la politica, di esprimersi su una questione che ha ancora confini giuridici poco chiari. Quello del fine vita è un tema tanto sensibile quanto reale, quindi sono favorevole al fatto che la discussione arrivi anche in Consiglio regionale pur considerando che dovrà essere affrontata anche a livello nazionale dal Parlamento italiano”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in merito alla prima proposta di legge regionale in Liguria sul fine vita presentata dall’associazione ‘Coscioni’.