Genova – L’imprenditore Aldo Spinelli resterà agli arresti domiciliari. Il Tribunale del Riesame ha infatti respinto l’ennesima richiesta di revoca delle limitazoni della libertà personale per uno degli uomini “chiave” della maxi inchiesta su un presunto giro di mazzette e favori che ruotava attorno al Porto di Genova e che ha causato l’arresto del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, del suo ex capo di Gabinetto Matteo Cozzani e dell’ex presidente dell’autorità portuale Paolo Signorini rimesso ieri in libertà, agli arresti domiciliari, dopo oltre due mesi di reclusione nel carcere di Marassi.
Spinelli, anche per via dell’età avanzata, sperava che i giudici allentassero la presa concedendo all’imprenditore una libertà più ampia rispetto a quella dei domiciliari, ni quali non può agire a tutto tondo per le sue imprese ma non può nemmeno “inquinare le prove” o “reiterare i reati” come invece teme il pool di magistrati che indaga sul caso e che, ipotizzano che proprio Spinelli fosse uno dei gangli vitali, con le sue elargizioni, di un sistema malato che dovrà essere comprovato ed eventualmente sanzionato.