Genova – Cresce la tensione per l’incontro, previsto per oggi, venerdì 9 maggio 2025, alle 20,30, tra Sampdoria-Salernitana. Molto tesi i tifosi blucerchiati, perché dal risultato della partita dipende la permanenza della Samp in serie B o la temutissima e disonorevole retrocessione in Serie C e ancor più tese le forze dell’ordine che temono che dal risultato dipenda la “tranquillità” o meno del dopo partita sotto il profilo dell’ordine pubblico.
Una serie di rumors raccolti tra le fronde più agitate della tifoseria, indicherebbero infatti la possibilità di una durissima contestazione che potrebbe esplodere in incidenti e scontri e per questo la zona del quartiere di Marassi potrebbe essere “blindata” già dal pomeriggio per presidio e per assicurare che un eventuale finale tragico inneschi atteggiamenti inaccettabili e deprecabili da parte di chi, in fondo, sta solo andando a vedere una partita di pallone.
Timori anche per i commercianti e i residenti della zona che, oltre ai consueti disagi subiti ad ogni partita, con chiusure di strade, modifiche della viabilità e divieti di sosta che scattano mezza giornata prima degli incontri, rischiano di subire ancora una volta la rabbia di persone che scambiano lo stadio per la vita reale e il tifo con lo sfogatoio di frustrazioni e problemi personali.
Attesi al Ferraris di Marassi circa 30mila supporter della Sampdoria e circa 2.000 tifosi della Salernitana che verranno letteralmente scortati – se arriveranno con pullman e mezzi organizzati – sino allo stadio. Le forze dell’ordine garantiranno la separazione dei tifosi sino all’ingresso allo stadio ma è il post partita a preoccupare di più, specie nel caso di una sconfitta della squadra di casa.
A quel punto l’annunciata contestazione alla società, ad Evani e alla stessa squadra potrebbe far “saltare il tappo” e convincere teppisti mascherati da tifosi a dar vita ad comportamenti più vicini alla fenomenologia psichiatrica e delinquenziale che al ragionevole dispiacere per i mancati successi della propria maglia del cuore.
In quel caso, ancora una volta, sarà il quartiere di Marassi a pagare il prezzo più alto, dimostrando ancora una volta che i progetti per mantenere il nuovo stadio nel bel mezzo di un quartiere popoloso, con investimenti sulla struttura e mancato ascolto della popolazione residente sono solo esercizi da “panem et circenses” di una certa politica che non ha il coraggio di prendere le distanze dagli eccessi del “cosiddetto” Calcio.