Genova – Il Tar del Lazio ha confermato la sanzione da 5 milioni di euro che l’Antitrust ha inflitto ad Autostrade per l’Italia (Aspi) nel marzo 2021, a seguito di quelle che sono state valutate “pratiche commerciali scorrette” per non aver ridotto e neppure adeguato i prezzi dei pedaggi autostradali nei tratti interessati da gravi disagi come code e ritardi nei tempi di percorrenza. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha quindi respinto il ricorso di Aspi confermando che tali disagi, secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) sono stati causati da carenze nella gestione e manutenzione delle infrastrutture, rese necessarie da interventi straordinari di messa in sicurezza.
Un riferimento diretto a quanto avvenuto con il crollo del Ponte Morandi ma anche per il crollo parziale della volta della galleria sull’autostrada A26 Voltri-Gravelona Toce.
La sentenza del TAR getta benzina sul fuoco delle polemiche e proteste di automobilisti e trasportatori che chiedevano (e chiedono anche oggi) che gli sconti tariffari debbano essere automatici e chiari per ogni viaggio sui tratti interessati da cantieri e lavorazioni e non dover passare per applicazioni, segnalazioni e meccanismi esterni che calcolano in modo difficilmente verificabile medie di percorrenza, ritardi e code.