HomeGenovaCronacaGenova, a Rivarolo distrutti nidi di rondine, scattano le denunce

Genova, a Rivarolo distrutti nidi di rondine, scattano le denunce

rondine nidoGenova – Due nidi di rondine distrutti in poche ore “perchè sporcavano”. E’ successo nel quartiere di Rivarolo dove i volontari della Lega Italiana Protezione Uccelli (Lipu) sono stati chiamati da passanti che hanno notato la “sparizione” dei nidi che ogni anno venivano costruiti, abitati e riadattati dalle stesse coppie di rondine e probabilmente dai loro figli.
I “sospettati” sono commercianti della zona che avrebbero rimosso i nidi perché sporcano e perché danno fastidio.
Mentre si attende l’intervento delle guardie eco-zoofile e dei carabinieri forestali, avvisati del fatto, divampano le proteste sui social dove sono state pubblicate le foto “prima” e “dopo” l’intervento di demolizione.
Sembra inoltre che i nidi distrutti contenessero già le uova e questo potrebbe far perdere la stagione riproduttiva alle due coppie perché non è detto che riescano a ricostruire il nido altrove mentre è più facile che restino in zona come “confuse”.
La Rondine è un uccello insettivoro molto utile per la sua incessante attività di caccia ad insetti nocivi come zanzare e mosche e contrasta efficacemente l’eccesso di popolazioni ronzanti. Per questo è vietato distruggere i suoi nidi anche perché sviluppa un forte legame con il luogo dove ha nidificato e torna, di anno in anno, nello stesso posto e spesso riutilizza lo stesso nido occupato l’anno precedente.
Alcuni nidi vengono utilizzati per decenni e questo lascia supporre che anche i piccoli, divenuti adulti, possano occupare il nido precedentemente usato dai genitori.
Le rondini sono uccelli migratori e due volte l’anno, in Primavera ed in Autunno, compiono il viaggio dall’emisfero meridionale, zona sub sahariana dell’Africa dove passa l’inverno, a quello settentrionale, l’Europa, dove nidifica.
“A spanne – scrivono i volontari Lipu – percorre tra 8.000 e 10.000 km, cioè per 2-3 settimane copre una distanza di 300 km al giorno. Arriva stanca e stremata, ma la sua prima preoccupazione è tornare al nido, controllare lo stato, restaurarlo se è il caso e iniziare la covata. Tutti gli anni, la stessa coppia, lo stesso nido, lo stesso posto”.
Si presume che questo sia quello che hanno fatto le due coppie di Rivarolo, nel nido c’erano già le uova, ma è stato distrutto. Volontariamente o per incuria, il risultato non cambia.
“Adesso stanno cercando di ricostruirlo in fretta – spiegano ancora i volontari – sanno che se vogliono portare a termine due covate e involare i pulli entro settembre, si devono sbrigare. Se la loro fatica avrà successo non dipenderà solo dal meteo: con tanta pioggia i pochi insetti non saranno sufficienti per 4-5 piccoli da crescere, fondamentale sarà soprattutto il rispetto degli umani”.
“Molti abitanti della zona – prosegue il racconto dei volontari Lipu – quando passavano davanti guardavano sopra la tenda. E una mattina le hanno viste sul filo: “ecco sono arrivate: è primavera”, hanno pensato sorridendo. Poi le hanno cercate i giorni seguenti, finché una mattina non c’erano più. Ma che fastidio può dare una coppia di rondini? E un nido? Forse le deiezioni? Sarebbe stato sufficiente mettere sotto una tavoletta o una cassetta della frutta e buttare il tutto a settembre”
La legge protegge nidi, uova e pulli, specialmente in questa stagione.
“Le sanzioni ci sono, i controllori anche – proseguono alla Lipu – ma non è un problema di multe o denunce penali, (perché chi distrugge un nido può essere denunciato in quanto reato), è la non conoscenza sulla natura e la mancanza di rispetto ed empatia che preoccupa. Abbiamo l’intelligenza artificiale, ma c’è ancora molto da fare. Proprio tanto”.
Nelle ultime ore è arrivato un “aggiornamento sulla situazione:
Una delle coppie ha ricostruito il nido, meno bello e solido di prima, ma c’è e può ricominciare la covata. Per l’altra è stato appeso un nido nuovo grazie alla collaborazione di guardie zoofile e vigili del fuoco.
“Speriamo sia presto rioccupato dai vecchi proprietari e che questa brutta settimana sia stata solo un incidente di percorso” concludono i volontari Lipu.
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