Genova – Chiesa gremita di persone e tanta commozione, questa mattina, in piazza Matteotti, per il funerale dell’agente della polizia locale Alessio Gaglia morto a 31 anni, mentre era in servizio, nel terribile incidente avvenuto in via Pedullà a Struppa.
Alla cerimonia hanno partecipato i familiari, gli amici e i tanti colleghi che hanno voluto dare un ultimo saluto all’agente che ha perso la vita mentre si recava sul luogo di un altro incidente dove i protagonisti stavano litigando furiosamente.
“Bene, Alessio, grazie. Ancora una volta grazie. Ora puoi terminare il tuo prezioso servizio. Lampi blu, vìgilino! Lampi blu!”. La voce di Luca Falco, responsabile dell’Unità territoriale Valbisagno, alto graduato della polizia locale di Genova, si rompe. Termina con queste parole il suo accorato saluto – l’ultimo – all’agente motociclista Alessio Gaglia, morto per le lesioni riportate in un incidente stradale avvenuto mentre si trovava in servizio. Era il suo comandante.
Le tre navate della chiesa del Gesù di piazza Matteotti sono gremite: in prima fila la sindaca Silvia Salis, accanto il presidente della Regione Liguria Marco Bucci. Con loro assessori, dirigenti, funzionari. I famigliari, la fidanzata Patrizia. E poi tante divise blu, in silenzio, attonite, gli occhi lucidi per la perdita del giovane collega, scomparso all’età di 31 anni. Nessuno osa rompere quel momento, poi la tromba suona il silenzio e tutti si accingono ad accompagnare il feretro fuori.
Stamani, nell’antica chiesa gesuitica di piazza Matteotti, si sono svolte le solennità funebri della vittima dello schianto di via Pedullà, avvenuto lo scorso 18 luglio.
Le celebrazioni sono state affidate al cappellano del Corpo della polizia locale, don Gian Piero Carzino. “Quello che facciamo di bello, nella vita, non svanisce – ha detto il sacerdote – Anzi, quando facciamo qualcosa per rispetto, per amore, per servizio all’altro, tutto questo, preso da Dio, purificato, diventa perfetto e con questo costruisce il suo regno dove può entrare solo l’amore, la giustizia, il rispetto, la verità, la bontà”.
Poi l’esortazione al coraggio, nell’esercizio del difficile lavoro delle forze dell’ordine: “Tutti voi che siete al servizio della nostra città – ha proseguito – fate queste piccole scelte quotidiane volte al bene, talvolta anche sapendo che queste sono rischiose, perché combattere l’ingiustizia, la violenza certamente non è una cosa senza rischio. Però tutte le volte che riuscite a dare la certezza della sicurezza a qualcuno, il sostegno, la vicinanza, tutto questo viene preso da Dio e utilizzato come fosse un mattoncino per costruire il regno di serenità, lealtà, giustizia e amore, quello dove si trova ora il nostro Alessio”.
Dopo le solennità religiose, Luca Falco ha preso la parola. “Alessio è stato un esempio di professionalità e dedizione – ha esordito – un esempio per molti colleghi, un operatore, rispettoso, preparato, pronto, vigile, un vanto per la grande famiglia del corpo della Polizia locale che oggi lo piange sinceramente, come uno dei suoi figli migliori, che prematuramente se ne va. Purtroppo anche uno tra i più giovani”. La sua scomparsa “ci spronerà a continuare il nostro servizio quotidiano, a svolgerlo ogni giorno meglio del precedente come Alessio si sforzava di fare – ha sottolineato – Onoreremo ancor più questa divisa che Alessio con fierezza ogni giorno indossava e dalla quale faticava a svestirsi ad ogni fine turno. Alessio aveva fortemente voluto fare questo lavoro. Lo amava. E lo sapeva fare bene. Nella sua breve carriera ha saputo affrontare alcune situazioni complesse mostrando una professionalità che personale di maggiore esperienza non è ancora riuscito ad acquisire”. Poi l’ultimo, commosso, passaggio: “Alessio è qui, nella inappuntabile e inseparabile divisa. Da quel venerdì, da quando è uscito di pattuglia, senza più rientrare, aspetta, sulla soglia, esattamente come faceva sulla porta del mio ufficio prima di uscire: composto, fiero, ordinato come sua abitudine. Aspetta un cenno, che magari qualcuno, magari io, il suo comandante di reparto, lo congedi per l’ultima volta. E quindi: bene, Alessio, grazie, ancora una volta grazie. Ora puoi terminare il tuo prezioso servizio. Lampi blu, vìgilino! Lampi blu!”.
Davanti all’autofunebre la sindaca Silvia Salis ha presentate le condoglianze alla famiglia e si è stretta in un lungo abbraccio con la fidanzata della vittima. Il presidente della Regione Marco Bucci e tutti i rappresentanti delle istituzioni si sono avvicinati ai famigliari affranti, rivolgendo parole di conforto e sostegno
Il personale di A.Se.F., l’azienda delle onoranze funebri del Comune di Genova, ha, infine, accompagnato il feretro al cimitero di Staglieno, in attesa della cremazione.