HomeGenovaCronacaGenova, nave carica di armi nel Porto, scatta la protesta ai varchi

Genova, nave carica di armi nel Porto, scatta la protesta ai varchi

armi porto di Genova Bahri Yambu 8 agosto 2025Genova – Un presidio di protesta ai varchi portuali genovesi per dire no al passaggio di carichi di armi dallo scalo genovese. Traffico a rischio, questa mattina, lungo la direttrice di via della Superba e lungomare canepa, da ponente verso il centro, per la nuova mobilitazione dei lavoratori portuali che chiedono il fermo dei traffici di armi che passano per i porti liguri e diretti ai paesi belligeranti o che occupano militarmente altri paesi come Istraele. Ad organizzare la manifestazione il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali che questa mattina alle 8 potrebbero bloccare i varchi portuali ed in particoare quello di ponte Etiopia dove si trova la nave Bahri Yambu che dovrebbe imbarcare un carico di cannoni navali costruiti dalla Oto-Melara/Leonardo a La Spezia.
Una protesta che prosegue la mobilitazione che ha già convinto la Cosco a bloccare in carico che doveva essere imbarcato nel porto della Spezia e che invece verrà rispedito al mittente o reimbarcato su altre navi.
La protesta arriva dopo l’incontro di ieri con l’autorità portuale.
“Così davvero non ci siamo – si legge in un post sui social – Siamo appena usciti da un incontro che, a nostro avviso, è stato utile e chiaro. Proprio mentre discutevamo con le autorità, a bordo della Barhi Yambu, attraccata al terminal GMT, i lavoratori hanno trovato la nave carica come raramente accaduto: sistemi d’arma, esplosivi, munizioni”.
La scoperta che la nave è una sorta di arsenale galleggiante, carica probabilmente di esplosivi, munizioni ed armi di ogni genere, i lavoratori hanno deciso di alzare il livello della protesta e minacciano di bloccare i varchi portuali se non ci sarà una presa di posizione forte da parte delle autorità visto che la Costituzione italiana, all’articolo 11, stabilisce un netto rifiuto alla partecipazione dell’Italia (e dunque anche dei porti) alla guerra.
Lo scalo genovese di una nave carica di armi che potrebbero essere dirette a scenari di guerra mette in discussione il rispetto dello stesso dettato costituzionale.
Una posizione che il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali ha e mantiene da anni e ben prima dell’occupazione della Striscia di Gaza da parte dell’esercito di Israele, definito dall’ONU come genocidio e dunque intollerabile.
Lo stesso Papa Francesco si era pubblicamente complimentato con i portuali genovesi per il loro impegno contro la guerra e contro i traffici di armi dirette verso paesi in conflitto o che le usano per opprire altri popoli e paesi.
I lavoratori hanno anche denunciato il tentativo delle forze dell’ordine di far cancellare le immagini e le fotografie scattate a bordo della nave Bahri Yambu e che testimoniano la presenza di armi da guerra e munizioni. Un tentativo di “censura” che non può essere tollerato in un paese libero e democratico come l’Italia.
——————————————————————————————————
Resta aggiornato con le Notizie della Liguria!
Iscriviti al canale Telegram di LiguriaOggi.it
Seguici sulla pagina Facebook
Iscriviti al canale whatsapp
Le notizie di LiguriaOggi.it viaggiano anche su Threads
Per segnalazioni alla Redazione – Whatsapp 351 5030495 – [email protected]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui