Genova – Pronta ad iniziare a scavare, anzi no. Un nuovo “giallo”, l’ennesimo, accompagna il nuovo annuncio legato alla Talpa acquistata in Cina a prezzi da capogiro e che dopo mesi di viaggio da un capo all’altro del mondo – di solito il viaggio dura dai 28 ai 50 giorni – è approdata a Genova nel febbraio 2025 per poi rimanere per mesi, smontata, in corso Italia ed infine trasportata in Valbisagno, nella zona dell’impianto sportivo della Sciorba, dove è stata “attivata” ai primi di ottobre.
Oggi l’annuncio che, tra poche ore, dovrebbe iniziare finalmente a scavare, procedendo alla fulminea velocità di circa 20 metri al giorno (deve sbucare in corso Italia percorrendo circa 6,5 km) ma ecco che già qualcuno adombra il sospetto che, prima di iniziare i lavori di scavo vero e proprio, la Tbn – vero nome della Talpa – dovrà attendere ancora qualche giorno perchè deve essere sistemata a contatto con la roccia che dovrà frantumare con le gigantesce frese meccaniche.
E poco conta se il progetto per la realizzazione dello Scolmatore del Bisagno, costato già 200milioni di euro, è del 2019, ovvero 6 anni or sono.
A pazientare, come sempre, saranno i genovesi che sentono parlare del progetto da decenni e che da 6 anni attendono che partano gli scavi.
Alla velocità di 20 metri al giorno, sempre che il programma sia rispettato, occorreranno 325 giorni per “sbucare” in corso Italia ed anche a quel punto l’opera non sarà terminata.
Un progetto “sfortunato” direbbe qualcuno, con lavori aggiudicati alla fine del 2019 e che sono iniziati nel maggio 2020 (fonte sito web Comune di Genova), ma hanno subito rallentamenti significativi prima a causa della pandemia da Covid-19 e poi per “vicende contrattuali conseguenti a due interdittive antimafia”, superate a seguito di specifico pronunciamento della Corte d’Appello di Salerno.
Seguono “criticità legate sia agli aspetti di carattere tecnico-esecutivo dell’appalto sia agli aspetti di gestione amministrativo-finanziaria della commessa, per cui la Struttura commissariale regionale è intervenuta a più riprese anche attraverso la corresponsione di anticipi di risorse già previste contrattualmente a fronte della presentazione di specifiche garanzie aggiuntive e di impegni verificati costantemente”.
Ora i genovesi sperano davvero che la Talpa-Tbn inizi a scavare al più presto e che lo stato di avanzamento dei lavori venga comunicato con trasparenza per poter giudicare se l’opera procede o se, come accaduto sino ad ora, “qualcosa non funziona”.




























