Genova – Sarebbero stati “cacciati” da un evento organizzato all’interno della scuola occupata i nove ragazzi, otto minoenni ed un maggiorenne, identificati ed indagati per il raid all’interno del Liceo Da Vinci di via Arecco a Castelletto, nella notte tra i 25 e il 26 ottobre. Ad identificarli gli uomini della Digos dopo aver esaminato molti video e foto riprese dentro e fuori all’istituto dai ragazzi presenti nella scuola occupata e che avevano capito che le intenzioni del gruppo non erano “buone”.
Inizialmente fatti entrare, infatti, i nove sarebbero stati allontanati per il loro atteggiamento e solo a quel punto sarebbe partito un assalto alla scuola che ha portato allo sfondamento del portone, alla distruzione di oggetti e mobili, allo svuotamento degli estintori. Il tutto accompagnato da canti fascisti, inni al Duce, saluti romani e una svastica tracciata su un muro ma che – secondo le forze dell’ordine – non sarebbero “di matrice neo fascista”.
Nella mattina di oggi, mercoledì 12 novembre 2025, la Digos della Questura di Genova – in stretto raccordo con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine – ha eseguito otto perquisizioni personali e locali richieste dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Genova.
A seguito degli approfondimenti investigativi e in particolare grazie alla minuziosa analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza e all’ascolto di numerosi testimoni, sono stati ottenuti elementi a riscontro della presenza ed il coinvolgimento di otto soggetti nelle azioni criminose poste in essere all’interno dell’edificio scolastico e nelle vicinanze.
I nove risulterebbero indagati a vario titolo per violenza privata, danneggiamento aggravato, imbrattamento, possesso di oggetti atti a offendere, accensioni ed esplosioni pericolose.
Durante le perquisizioni a carico degli indagati sono stati trovati indumenti che combacerebbeo con quelli indossati quella sera dalle persone riprese e sono stati sequestrati telefoni cellulari che verranno accuratamente analizzati secondo le procedure di legge.


























