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Genova, imbrattata prima dell’inaugurazione la panchina rossa di Sestri Ponente

panchina rossa imbrattata a Sestri PonenteGenova – Verrà inaugurata lo stesso la panchina rossa contro la violenza sulle donne posizionata in piazza Niccolò Macchiavelli, a Sestri Ponente e imbrattata già prima di essere presentata ufficialmente alla cittadinanza.
A denunciare l’atto vandalico la Uil Liguria che ha voluto l’istallazione per sensibilizzare quante più persone possibile ad una tematica di attualità sempre più allarmante.
La panchina, inoltre, verrà dedicata a Maria Luigia Borrelli a trent’anni dal suo brutale assassinio, rimasto ad oggi ancora insoluto e terribile come il modo in cui la cronaca lo ricorda: il delitto del trapano.
L’iniziativa è a cura di Uil Liguria che ha scelto di non rinviare l’inaugurazione anche per mostrare che gli atti di vandalismo non fermeranno la forza della lotta ad ogni forma di violenza sulle donne.
All’evento, che si terrà alle 15,30 parteciperanno: Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo nazionale UIL; Fabio Ceraudo, presidente Municipio VI Medio Ponente; Maria Neri, assessore municipale Medio Ponente; Elisa Somaglia, assessore municipale Medio Ponente; Riccardo Serri, segretario generale UIL Liguria; Roberta Cavicchioli, segretaria confederale regionale UIL Liguria con delega alle Pari Opportunità e alle Politiche di Genere.
“La triste vicenda di Maria Luigia Borrelli, pur maturata in un contesto di particolare vulnerabilità sociale, mostra quanto sia difficile ottenere giustizia per le vittime di reati maturati nell’ambito della violenza di genere – spiega Roberta Cavicchioli, segretaria regionale Uil Liguria – Abbiamo voluto ricordare un caso di cronaca lontano nel tempo e dal clamore mediatico che tipicamente circonda i femminicidi per affermare un duplice principio: nessuna vittima di violenza merita l’oblio, non esistono vittime più o meno meritevoli. La società civile può giocare un ruolo fondamentale nel riconoscimento della violenza e nella prevenzione e nel contrasto a tutte le forme di violenza sino all’omicidio. La diffusione di una diversa consapevolezza del fenomeno violenza contribuisce a ridurre anche i fenomeni di vittimizzazione secondaria in sede processuale, nella rappresentazione dei media, nel giudizio delle scelte di vita”.

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