Glasgow (Inghilterra) – Ostriche e cozze a rischio a causa dell’aumento del livello dell’acidità dell’acqua di mare. In un futuro nemmeno troppo lontano potrebbe essere sempre più difficile mangiare ostriche e mitili a causa dell’elevata acidità della acque dei mari e degli oceani. Un fenomeno studiato dai ricercatori dell’Università di Glasgow che, per primi, hanno lanciato l’allarme ambientale.
Sotto accusa l’effetto serra e l’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera che si trasforma in piogge acide che finiscono in mare.
Le conchiglie, non solamente ostriche e cozze, producono il guscio con il quale si proteggono e si difendono, concentrando il calcare disciolto nell’acqua in cui vivono ma se l’acidità del liquido aumenta, la loro capacità si riduce.
I ricercatori hanno potuto osservare una riduzione della “resistenza” dei gusci di cozze ed ostriche con un aumento della mortalità delle conchiglie.
Un fenomeno, quello dell’aumento dell’acidità dell’acqua dei mari, che non colpisce solamente l’aspetto “gastronomico” ma che, invece, rappresenta un campanello d’allarme di cui dovremmo tenere conto con grande attenzione.
Ovunque, nel mondo, si segnalano fenomeni di impoverimento dell’ambiente che potranno avere effetti devastanti anche sul genere umano.
L’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera, infatti, è una conseguenza dell’attività umana e dello scarso impegno che viene profuso per una efficace lotta all’inquinamento.