Bologna – Aveva 49 anni, era fiorentino, ma risiedeva nel Pistoiese, ed era stato proprio lui dare l’allarme stamattina alle 9, dopo essere stato travolto da una valanga insieme al suo compagno di sci: era riuscito ad estrarre una mano dalla neve e chiamare il 118 con il cellulare. Ma le ferite riportate erano troppo gravi, ed è deceduto non appena i soccorsi, prima col toboga, poi in ambulanza, hanno raggiunto Lizzano.
I due sciatori toscani sono stati travolti dalla valanga stamane mentre si trovavano sul comprensorio del Corno alle Scale, sull’Appennino bolognese.
I tecnici del Soccorso Alpino hanno raggiunto i due sciatori in una zona impervia, a monte della Valle del Silenzio, solo con l’ausilio degli sci d’alpinismo muniti di pelli, mentre gli elicotteri, per la fitta nebbia e le pessime condizioni climatiche, hanno dovuto fare base a Lizzano.
I due erano quasi completamente sepolti sotto un metro e mezzo di neve, a eccezione del viso. E’ stato proprio il peso della coltre ad aver provocato gravi traumi e, in nel caso del 49enne, la morte. Mentre l’amico 50enne di Prato ha riportato traumi agli arti inferiori e una severa ipotermia, e si trova ricoverato all’ospedale Maggiore di Bologna in prognosi riservata, anche se non sarebbe in pericolo di vita.
Intanto sempre oggi, nella domenica di Pasqua, un’altra valanga è caduta nella Comba di Flassin, nella valle del Gran San Bernardo, a circa 2400 metri di quota, travolgendo una scialpinista biellese di 57 anni. In questo caso però la donna è stata tempestivamente estratta dalla neve dai suoi compagni di escursione e poi trasportata in elicottero all’ospedale di Aosta, dove le sue condizioni, fortunatamente, non sarebbero gravi.