Genova – Dopo dieci anni torna il centrodestra alla guida delle regione Liguria. Oggi la decima legislatura ha acceso i motori con la riunione del primo consiglio regionale del nuovo presidente Giovanni Toti, che ha prestato giuramento. Il suo predecessore di centrodestra era stato Sandro Biasotti, ora deputato di Forza Italia. La Lega Nord, forte del 20% conquistato alle urne, ha incassato la presidenza del consiglio regionale con l’elezione di Francesco Bruzzone, al Pd la vicepresidenza con Pippo Rossetti. Per Bruzzone il centrodestra si è espresso compatto con i suoi 16 voti a favore. Per Rossetti i voti sono stati 9, tutti i consiglieri Pd più il voto dell’unico consigliere di Rete a Sinistra Gianni Pastorino. L’ufficio di presidenza è stato poi definito con l’elezione, con i 16 voti del centrodestra, di Claudio Muzio di Forza Italia. E’ restato fuori il Movimento 5 stelle per il quale la candidata presidente e ora consigliere regionale Alice Salvatore aveva rivendicato la vice presidenza, visti i consensi alle urne che hanno portato il movimento di Beppe Grillo ad avere 6 consiglieri. Un ‘nodo politico’ per la stessa ammissione del neo presidente del Consiglio Bruzzone: “una parte importante della minoranza (M5S) è rimasta fuori, quindi dovremo in ogni modo coinvolgerla”. Le strade possibili sono due: la più probabile è che al M5S venga assegnata la presidenza di una commissione, possibilmente quella di Controllo, tradizionalmente affidata alle opposizioni. Questo consentirebbe al suo presidente di partecipare all’Ufficio di presidenza ‘integrato’. Una strada meno percorribile appare invece quella della modifica dello Statuto regionale per portare da tre a quattro i suoi componenti. La capogruppo Pd Raffaella Paita, secondo la quale oggi il gruppo ha manifestato “grande compattezza politica”, si è detta d’accordo all’apertura di Bruzzone verso i M5S sottolineando però che “deve avvenire con piena corresponsabilità perché nella passata legislatura l’Ufficio di presidenza ha avuto un ruolo delicato”. Salvatore ha sottolineato che “è auspicabile la piena rappresentanza nell’Ufficio di presidenza”. “Sarebbe stato meglio se ci fossimo stati noi, con i voti il 25% che abbiamo preso alle urne, il Pd non merita di esserci, siamo comunque contenti della presa di coscienza di Bruzzone”, ha commentato. Per il neopresidente Toti quella che si è aperta ufficialmente oggi sarà “una legislatura di svolta dopo i ritardi storici che non sono stati risolti negli ultimi 10 anni di governo della sinistra in Liguria”. “Credo sia un bene per la Liguria ma anche per l’Italia – aggiunge – perché il centrodestra che era dato per morto ha dimostrato di essere non solamente vivo e vegeto ma competitivo e anzi vincente come è successo in Liguria, una terra che certamente non ha una tradizione di centrodestra”.