Rimini – Maxi sequestro da 5 milioni di euro per un imprenditore accusato di essere vicino al clan dei Casalesi. La Direzione investigativa di Napoli, con la collaborazione della sezione operativa Dia di Bologna, ha eseguito il sequestro di una villa con piscina, e campo da tennis, 6 auto e moto, 21 conto correnti bancari e due centri turistici di Rimini.
Secondo l’ipotesi di accusa si tratterebbe di beni nella disponibilità di un imprenditore vicino al clan dei Casalesi e che farebbe parte del “ramo imprenditoriale” della Camorra.
L’imprenditore era stato arrestato a dicembre 2011 in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip
partenopeo per 57 indagati, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere di tipo camorristico, estorsione, turbativa delle operazioni di voto mediante corruzioni e concussioni elettorali, truffa ai danni dello Stato, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, riciclaggio e reimpiego di capitali di illecita provenienza, reati aggravati dalla finalità di aver agevolato il clan dei Casalesi. I Secondo le ipotesi di accusa l’imprenditore aveva un ruolo da intermediatore finanziario e faccendiere per l’acquisizione e gestione degli appalti e, più in generale, nel reinvestimento del denaro frutto delle attività illecite. L’imprenditore riminese avrebbe procurato anche garanzie per l’ingegnere Nicola Di Caterino, coinvolto nell’inchiesta per la realizzazione del centro commerciale ‘Il Principe’ a Madonna di Briano, frazione del comune di Casal di Principe, mai avvenuta, per la quale è sotto processo l’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino.