Roma – La festa del Primo Maggio arriva in un momento storico ed economico che per l’Italia è tutt’altro che positivo. Come sottolineato questa mattina dalla Cgia di Mestre attraverso il proprio sito ufficiale, quest’anno a festeggiare la ricorrenza saranno soltanto 22,5 milioni di italiani.
Secondo le stime della Cgia, che attesterebbero il tasso occupazionale in Italia al 56,3%, il nostro Paese sarebbe la terza peggiore nazione europea in materia di occupazione dopo Croazia (55,8%) e Grecia (50,8%), con alcuni indici regionali, come quello del relativo al Sud Italia, che finiscono per superare anche il dato greco, il più basso tra i 28 paesi europei.
Come riporta la stessa Cgia di Mestre, l’indice occupazionale si ottiene rapportando “il numero degli occupati presenti in un determinato territorio e la popolazione in età lavorativa tra i 15 e i 64 anni”. Questa operazione permette di calcolare il livello di occupazione presente in una nazione.
Dal documento diffuso sul web dallo stesso Cgia (clicca qui per documento) risulterebbe che “dall’inizio della crisi (2008) al 2015 si siano perduti 625.600 posti di lavoro”, recuperandone circa 186milatra il 2014 e il 2015.
Altro dato importante quello relativo al confronto tra il tasso occupazionale medio europeo e quello italiano, rapporto che evidenzia un gap di circa 9,3 punti percentuali. Si evidenzi anche come il tasso di occupazione femminile in Italia (47,2%) abbia un ritardo del 13,2 punti percentuali rispetto alla media Ue, mentre il tasso giovanile (15,6%) riscontri un ritardo di addirittura 17,5 punti percentuali.