Genova – Il Teatro dell’Archivolto si prepara ad ospitare Quello che non ho, rappresentazione teatrale con la regia di Giorgio Gallione, che vede Neri Marcorè protagonista sul palco insieme ai fantasmi di due grandi personalità del passato: Fabrizio De Andrè e Pier Paolo Pasolini. Lo spettacolo, in scena per tre serate, dal 2 al 4 Febbraio, già dal titolo vuole rendere omaggio al cantautore genovese, le cui canzoni più significative sui temi della ribellione e della visione del mondo si incrociano alle analisi di Pasolini sulla società, prendendo liberamente spunto dal suo film del 1963 La Rabbia.
Dei due personaggi a cui l’opera si ispira, carismatici, visionari, che hanno vissuto il loro tempo cercando di afferrarne l’essenza e di comprendere i meccanismi del gioco , vengono soprattutto valorizzate le passioni, attraverso dialoghi e storie emblematiche, spesso ironiche. Il periodo del grande sviluppo economico degli anni ’60 viene ricordato come portatore di grandi utopie, ma anche come inizio di una modernità malsana, di un consumismo sregolato, di “una nuova, orrenda preistoria”, in cui spesso sviluppo e progresso fanno fatica a coincidere. Queste riflessioni si affiancano a temi importanti del nostro tempo, dal razzismo alla cronaca internazionale, dall’ecologia alla politica; e anche se il quadro non sembra dei più rosei, il messaggio finale riesce comunque a risollevare gli animi con un barlume di speranza.
In Quello che non ho il teatro canzone dismette gli abiti dell’intrattenimento puro, per elevarsi ad una dimensione di riflessione, di critica, in cerca degli ideali di ieri per comprendere meglio l’oggi. Insieme a Marcorè, sul palco, ci sono voci e chitarre di tre grandi musicisti: Giua, Pietro Guarracino e Vieri Sturlini.
Per Neri Marcorè non si tratta del primo esperimento di spettacolo teatrale accostato alla musica; l’attore marchigiano aveva già omaggiato i Beatles con Beatles Submarine, insieme alla Banda Osiris, e Giorgio Gaber, con Un certo signor G.