Londra – A volte l’apparenza inganna. A validare il proverbio, questa volta sembrerebbe la bufera mediatica che si è abbattuta sull’ex calciatore britannico David Beckham, noto al pubblico non solo per i meriti sportivi, ma anche per essere protagonista, spesso insieme alla moglie Victoria, di campagne di marketing di grande successo. Il magazine statunitense Forbes lo ha inserito nella classifica delle cento celebrità più influenti del pianeta, posizionandolo al quinto posto nell’anno 2008. Impegnato in prima linea nella beneficenza, è stato ambasciatore del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, ha sostenuto l’UNICEF ed ha prestato il suo volto a svariate campagne di sensibilizzazione ed eventi benefici.
Sembrerebbe però che la realtà dei fatti non sia proprio quella di un padre di famiglia e marito devoto, sex symbol e impegnato nel sociale. Lo scorso dicembre, degli hacker sarebbero riusciti a violare l’account di Beckham, rivelando uno scambio di circa 18 milioni di e-mail sul server di Doyen Global, società di pubbliche relazioni e management sportivo del PR Simon Oliveira. Il contenuto di questi messaggi sarebbe poco lusinghiero nei confronti del calciatore, che avrebbe in più occasioni affermato di occuparsi di cause umanitarie solamente per il ritorno di immagine, e per ottenere la tanto ambita nomina di Cavaliere della Regina. Tra i messaggi più compromettenti, compare quello in cui avrebbe preteso un biglietto in prima classe, del valore di 7mila euro, per raggiungere l’Asia e prendere parte ad un evento di beneficenza.
Inizialmente, Beckham avrebbe arginato il problema, bloccando la diffusione del materiale agendo per vie legali. Nelle ultime ore, però, tali messaggi sono stati divulgati dalla stampa internazionale, e nonostante al momento si tratti solo di gossip, sarà difficile per lo Spice Boy far cadere i dubbi sulla sua buona fede.