Genova – Il Movimento 5 Stelle ha ottenuto dal Tar l’autorizzazione a visionare per intero i bilanci dell’Ospedale Galliera e, in particolare, le spese per le cosiddette “auto blu” e i compensi ai dirigenti.
E’ la stessa portavoce del M5S in Regione, Alice Salvatore, a darne notizia ai Media.
Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle si era rivolta al tribunale amministrativo nel febbraio scorso per chiedere l’accesso all’intera documentazione sulle spese di rappresentanza dell’ente e sull’uso delle auto blu da parte dei dirigenti. Oggi il Tar ha riconosciuto a Salvatore il diritto ad accedere al bilancio senza limitazioni e con la massima trasparenza.
“Una vittoria importante, per certi versi storica, che ristabilisce un principio fondamentale – osserva Alice Salvatore – Ovvero, che i consiglieri regionali, in qualità di rappresentanti dei cittadini, hanno il potere (e, noi aggiungiamo, il dovere) di verificare come vengono spesi i soldi e gestite le risorse da parte di un ente che riceve finanziamenti pubblici, e quindi di tutta la collettività.”
In seguito a questa sentenza, l’ospedale Galliera dovrà fornire a Salvatore l’intera documentazione richiesta.
“In particolare – sottolinea la portavoce M5S – avevamo fatto una richiesta d’accesso agli atti per conoscere nel dettaglio le spese di rappresentanza sostenute dalla struttura e come sono stati utilizzati quei soldi. A ciò si aggiunge l’esposto che abbiamo presentato alla Corte dei conti per verificare il corretto utilizzo dell’auto blu da parte del direttore generale Adriano Lagostena e dell’ex dirigente medico Giuseppe Romano.”
Con un’altra sentenza il Tar ha anche riconosciuto l’obbligo di vigilanza da parte del prefetto nei confronti del Pio Istituto. Si tratta di un ente autonomo, che nasce, tuttavia, dalla trasformazione delle ex Ipab ed è iscritto regolarmente all’elenco dei soggetti privati in carico alla Prefettura.
“Anche in questo caso il tribunale ha confermato il diritto dei cittadini, attraverso le istituzioni, di conoscere conti e bilancio di un istituto riconducibile al pubblico – spiega Salvatore – Poco importa se il potere di vigilanza spetti alla Regione o alla Prefettura, l’importante è fare finalmente luce sull’elenco dei beni immobili e delle consulenze del Pio Istituto. Già nei prossimi giorni scriveremo al Prefetto per informarlo della sentenza e, attraverso la sua autorità, ottenere così gli atti che il Pio Istituto è obbligato a produrre in nome della trasparenza e nel rispetto dei contribuenti che ne finanziano l’attività.”